Luca Buratti e le “sue” Terre di Sava: i segreti del brand Notte Rossa

Intervistata al direttore vendite Italia della cantina pugliese

Luca Buratti e le sue Terre di Sava tutti i segreti del brand Notte RossaTerre di Sava è la cantina che firma “Notte Rossa“, brand che racchiude una delle linee di vini di maggiore completezza e qualità nella grande distribuzione italiana e internazionale. Abbiamo intervistato Luca Buratti, direttore vendite Italia di Terre di Sava.

Perché “Terre di Sava”?

Tra i comuni dell’area della DOP Primitivo di Manduria, Sava si è sempre distinta. È nota per essere la culla del Primitivo perché ricca di vigneti condotti ad alberello, il sistema di allevamento tradizionale pugliese, forse il più antico sistema di allevamento della vite mai usato dall’uomo. Nelle campagne attorno questa cittadina il terroir è ottimale per la crescita di queste preziose piccole piante, grazie ad una combinazione di fattori che include il clima (temperature mediamente alte e scarse precipitazioni), il tipo di suolo (generalmente terra rossa ricca di ossidi di ferro su substrato calcareo) e, cosa più importante, l’esperienza di viticoltori esperti che hanno tramandato alle future generazioni la loro conoscenza su come prendersi cura dei vigneti.

Quando nasce il brand o, meglio, la società e perché?

Il marchio nasce nel 2010, a seguito della volontà dell’azienda di mettere a disposizione del mercato vini salentini di elevata qualità e con una elevata riconoscibilità. Oggi a distanza di oltre 12 anni, possiamo essere molto soddisfatti di questa intuizione originaria, che ci ha consentito di diventare l’azienda leader incontrastata per i vini pugliesi ed il 6° marchio a livello nazionale per valore di vendite in GDO.

Come definiresti i rapporti con le insegne della distribuzione?

Direi che abbiamo un ottimo rapporto con tutte le insegne della Grande Distribuzione. Questo grazie ad un posizionamento di prezzo nella fascia della convenienza ed un livello qualitativo decisamente superiore. Essere l’azienda leder e di riferimento della Puglia e del Salento in particolare, consente a Notte Rossa di avere alti volumi di vendita a scaffale, al di fuori delle promozioni, confermando che non è il prezzo la leva più importante, ma la qualità. Oltre il 65% degli acquisti avviene senza stimolo promozionale, a fronte di consumatori affezionati al brand, che lo cercano sullo scaffale.

In cosa può migliorare la Gdo nei rapporti con le aziende italiane del vino?

Probabilmente le aziende potrebbero giovare di una migliore cura e maggiore controllo della costanza negli assortimenti per assicurare al cliente finale  la disponibilità di prodotto senza interruzioni. Ci sarebbe tuttavia da chiedersi anche  in cosa possono migliorare i produttori verso la GDO: gli scaffali non sono elastici e quindi non possono contenere tutte le referenze che oggi vengono offerte sul mercato dalle migliaia di aziende produttrici.

Per essere vincenti bisogna prima essere consapevoli delle esigenze del distributore e sviluppare un progetto che parta dalla qualità e sia in grado di arrivare al cliente finale attraverso un insegna, che deve sostenere costi di distribuzione, di comunicazione, di rifornimento dei punti vendita. Nel mondo del vino sono troppe le aziende che pensano di avere un “buon vino” e che il distributore basti che acquista, rivenda e paga, per risolvere il problema. Non è così.

Notte Rossa è ormai un caso di successo. Qual è il segreto?

Il successo di un progetto dipende da una squadra e mai dal singolo. Se Notte Rossa è diventato un marchio di successo, lo dobbiamo soprattutto alle persone che lavorano con passione e dedizione in Terre di Sava. Sono grandi persone, tutte: dalla proprietà agli impiegati, dai tecnici agli operai, e vanno ringraziate perché si identificano con il progetto stesso e lavorano uniti per un obiettivo comune.

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