L’Area Studi Mediobanca pubblica l’Indagine sul settore vinicolo in Italia che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% del fatturato nazionale del settore. I maggiori produttori di vino si attendono per il 2023 una crescita delle vendite complessive del +3,3%, +3,1% l’export. La leadership di vendite nel 2022 resta appannaggio del gruppo Cantine Riunite-GIV. Nel 2021 il miglior Roi tocca alle aziende piemontesi (8,9%), mentre alle toscane va lo scettro del…
Vai all'articoloCategoria: news
Christian Marchesini rieletto presidente del Consorzio Vini Valpolicella
«Sostenibilità, cambiamento climatico, monitoraggio costante dell’evoluzione del mercato nazionale e internazionale, oltre che del consumatore». Queste le parole chiave del nuovo mandato di Christian Marchesini, rieletto oggi presidente del Consorzio Vini Valpolicella. Il CdA ha espresso anche i vicepresidenti del Consorzio: Mauro Bustaggi di Corte Figaretto e Andrea Lonardi di Angelini Wines and Estates, anch’essi eletti all’unanimità. Nel suo prim intervento dopo la riconferma, Marchesini ha inoltre fatto un accenno ai giovani che stanno accompagnando le denominazioni chiave nel futuro. «Ci attendono nuovi scenari sfidanti – sottolinea – a partire…
Vai all'articoloMetti un weekend in Alsazia: fino al 30 luglio c’è la Tournee des Terroirs
Giornata da incorniciare per la sesta tappa della Tournée des Terroirs che, ieri, ha visto protagonista Sigolsheim e la Nécropole Nationale, uno dei panorami mozzafiato tra i vigneti eroici dell’Alsazia. Più di mille persone si sono radunate all’incrocio tra i Grands Crus Mambourg e Marckrain per assaggiare i vini di 7 vignerons della vallata. L’iniziativa del Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace, voluta per «aprire al pubblico e democratizzare» i grandi vini alsaziani, partendo proprio dai luoghi in prendono vita, torna il 4 giugno a Molsheim. In agenda, poi, altre 8 tappe…
Vai all'articoloSigillo antifrode vini Igp del Sannio, parla Libero Rillo: «Basito da chi ci ostacola»
Ha subito una battuta d’arresto il “sigillo antifrode” sui vini Igp del Sannio. Dopo i dubbi mossi da Federdoc, che lo considera un potenziale doppione della “fascetta” o “contrassegno di Stato”, riservata sin ora in Italia ai soli vini Dop e Docg, il presidente del Consorzio Vini del Sannio, Libero Rillo, promotore dell’iniziativa, ha predisposto «ulteriori controlli sulla fattibilità legale del provvedimento» pur avendo «già ricevuto l’avallo a procedere da parte del Ministero». Rispondendo a winemag.it dal Vietnam, dove si trova per un viaggio di lavoro, Rillo precisa tuttavia che…
Vai all'articoloConsorzio Vini Valpolicella, ecco il nuovo Consiglio d’Amministrazione
Dopo aver digerito l’ottima notizia della tregua con le Famiglie Storiche, l’assemblea dei soci del Consorzio vini Valpolicella ha eletto ieri sera il nuovo Consiglio di amministrazione dell’ente no profit di emanazione ministeriale per la tutela, valorizzazione e cura generale degli interessi relativi alla denominazione, che per il prossimo triennio sarà così composto: Daniele Accordini, Cantina Valpolicella Negrar, Sergio Andreoli, Collis Veneto Wine Group, Carlo Boscaini, Az. Agr. Boscaini Carlo; Mauro Bustaggi, Corte Figaretto; Diego Cottini, Cottini S.p.A.; Luca Degani, Cantine di Verona. E ancora: Paolo Fiorini, Cantina di Soave; Lucio Furia, Soc.…
Vai all'articoloÈ iniziata Campania Stories 2023: ritorno in Irpinia e braccia tese al Vulture
Doveva essere l’edizione delle certezze ritrovate, in quell’Irpinia dove tutto ha preso vita. Invece, il programma di Campania Stories 2023, all’insegna della parola «sinergia», si è già rivelato ricco di sorprese nella giornata d’esordio, ieri pomeriggio al Castello di Gesualdo, Comune inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Tanta commozione tra gli organizzatori e qualche accenno al grande progetto di una Doc Campania che potrebbe costituire la ciliegina sulla torta dello stesso percorso di Campania Stories, format ideato dall’agenzia di comunicazione Miriade & Partners che giunge quest’anno all’ottava edizione, come…
Vai all'articoloLa Sicilia del vino, sempre più matura e di qualità: radiografia di Sicilia en Primeur
È una crescita qualitativa generalizzata quella dei vini siciliani. A dimostrarlo, con una certa evidenza, sono gli assaggi alla cieca compiuti a Sicilia en Primeur 2023, annuale rassegna organizzata da Assovini Sicilia che raccoglie la quasi totalità delle eccellenze isolane. L’edizione andata in scena dal 9 al 13 maggio tra Taormina e Radicepura ha saputo rendere onore al claim voluto quest’anno dall’entourage del presidente Laurent Bernard de la Gatinais, “Ambasciatori e Custodi di Cultura e Territorio”. Chi più, chi meno, tutte le denominazioni siciliane rivelano l’ottimo lavoro dei produttori al…
Vai all'articoloVini rossi “leggeri”, grandi bianchi e spumanti: è ora di (ri)scoprire la Loira
EDITORIALE – Mentre i fondi europei stanno dando una nuova centralità enologica (non del tutto ancora meritata) a Paesi dei Balcani e dell’ex blocco sovietico, in buona parte spesi dalle organizzazioni locali per foraggiare la stampa internazionale di settore e incoraggiarla a scrivere di “quanto siano meravigliosi” i vini oggi prodotti in quelle zone (non saranno sfuggiti ai più informati alcuni “titoloni” di pubbliredazionali apparsi, per esempio, su Decanter, oppure lo spazio crescente conquistato a Prowein da queste nazioni, con la Germania e i suoi scrupolosi intermediari a proporsi come…
Vai all'articoloViva il Collio (Bianco), purché non se ne parli
EDITORIALE – Ho sempre pensato che quando una parola è troppa e due sono poche, la miglior scelta è il silenzio, perché le parole devono essere sempre utili. Viva il Collio (Bianco), dunque, purché non se ne parli. A convincermi sono stati gli ultimi quattro giorni trascorsi in Friuli Venezia Giulia, per un press tour dal sapore poco italiano e molto internazionale (per merito del nuovo ufficio stampa guidato dalla sempre ottima Federica Schir). Si è trattato di una di quelle quelle rare occasioni in cui i giornalisti invitati si…
Vai all'articoloAristos Zero Pas Dosé è il primo Metodo classico della Valle Isarco
È prodotto con uve Sylvaner il rpimo Metodo classico della Valle Isarco. La novità della subregione da scoprire dell’Alto Adige è firmata Cantina Valle Isarco, la più giovane realtà cooperativa vinicola regionale, da sempre votata alla valorizzazione dei vitigni a bacca bianca Kerner e Sylvaner. In questo solco si inserisce l’ultimo arrivato, Aristos Zero Pas Dosé, Metodo Classico 100% Sylvaner. Il millesimo di debutto è il 2019, con una tiratura di (sole) 800 bottiglie. Per le annate 2020 e 2021 la cantina ha alzato il tiro a 1800 bottiglie, puntando…
Vai all'articoloPace fatta tra Consorzio Valpolicella e Famiglie Storiche dell’Amarone
È pace tra il Consorzio Vini Valpolicella e Famiglie Storiche (un tempo “dell’Amarone”). Attraverso un comunicato stampa congiunto anticipato a winemag.it, Christian Marchesini e Pierangelo Tommasi annunciano di «avere definito ogni contenzioso tra loro pendente avente ad oggetto l’utilizzo della Docg Amarone della Valpolicella». I presidenti del Consorzio Vini della Valpolicella e delle Famiglie Storiche «condividono l’obiettivo di agire, ciascuno per quanto di propria competenza, per lo sviluppo della Docg “Amarone della Valpolicella” e delle altre denominazioni della Valpolicella – si legge nella nota inviata anticipata a winemag.it – favorendo…
Vai all'articoloHeath warning sul vino: procedura d’infrazione contro l’Irlanda?
Il Comitato europeo delle aziende vinicole (Comité Européen des Entreprises Vins– CEEV) ha presentato un reclamo formale per chiedere alla Commissione europea di aprire una procedura d’infrazione contro l’Irlanda «per aver violato il diritto comunitario e il mercato unico dell’UE con le sue norme sull’etichettatura delle bevande alcoliche che includono, tra l’altro, l’uso di avvertenze sanitarie», le cosiddette «health warning». Nella sua denuncia, CEEV sottolinea la «chiara incompatibilità delle norme irlandesi in materia di etichettatura con la nuova legislazione sul vino e sui prodotti vitivinicoli aromatizzati per quanto riguarda l’indicazione…
Vai all'articoloVino, la lobby del vetro: bottiglie sempre più costose anche se l’energia costa meno
Da una parte la riduzione dei costi energetici, tornati ai livelli del 2021. Dall’altra il progressivo aumento del costo delle bottiglie di vetro, anche nel 2023. A denunciare il controsenso è Unione italiana vini (Uiv), che ha messo sotto la lente di ingrandimento i costi della bolletta energetica e del prezzo delle bottiglie di vetro degli ultimi due anni, focalizzandosi sui bilanci di tre colossi europei del vetro attivi in Italia. Il 2022 si è concluso infatti con bilanci record per le principali vetrerie italiane ed europee. In piena crisi…
Vai all'articoloQual è il Paese che importa più vino biologico italiano?
Qual è il Paese che importa più vino biologico italiano? A rispondere è un approfondimento di Nomisma per Ice Agenzia e FederBio, secondo il quale è in assoluto la Germania il mercato di destinazione principale per il vino bio Made in Italy. Il 67% delle cantine interessate dalla survey – 110 in totale – lo indica come primo mercato di riferimento, seguito dai Paesi Scandinavi (61%). Al di fuori dei confini comunitari la fanno da padrone Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito, seguiti da Canada e, sorprendentemente, da un Giappone…
Vai all'articoloAltro che «sicilianizzazione»: crescono le bottiglie di Zibibbo a Pantelleria
«Lo Zibibbo è un vitigno antico, presente in provincia di Trapani da secoli, con due piccolissime eccezioni poco significative in termini di superfici coltivate e questa è l’unica provincia in cui per legge ne è ammessa la coltivazione». Benedetto Renda, presidente del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei Vini Doc dell’Isola di Pantelleria, replica ai contenuti controversi del convegno organizzato dall’amministrazione comunale pantesca, lo scorso weekend. A dimostrare che non è in atto una «sicilianizzazione» del vitigno – ovvero, nell’idea dei promotori dell’iniziativa, uno scippo dell’isola “madre” nei…
Vai all'articoloPrima dell’Alta Langa 2023: il millesimo 2019 tra new entry e conferme
L’Alta Langa cresce nei numeri e nella testa. Il millesimo 2019, presentato in anteprima alla stampa e agli addetti del settore alla Reggia di Venaria lunedì 8 maggio in occasione della Prima dell’Alta Langa 2023 conferma l’attitudine alla qualità dei padri fondatori del Consorzio e dei loro “discepoli”. Altra costante della denominazione piemontese è la lettura fedele dell’annata nel calice. L’ultima annata si dimostra generalmente più verticale e tesa rispetto alla 2018 e perfetta per i lunghi affinamenti, con qualche (rara) eccezione dovuta alla scelta del dosaggio. Da poco sul…
Vai all'articoloTappo a vite, quanto mi costi: perché il futuro dello Stelvin non è in mano ai vignaioli
EDITORIALE – Non è passata in sordina, nel settore, l’iniziativa di cinque produttori di vino uniti per promuovere insieme la “cultura” del tappo a vite. L’iniziativa di Franz Haas, Graziano Prà, Jermann, Pojer e Sandri e Walter Massa, alias “Gli Svitati“, non ha tuttavia smosso di un centimetro le coscienze dei consumatori. Tantomeno lo ha fatto con quelle dei colleghi vignaioli del quintetto, tra cui già non mancavano diversi convinti sostenitori del tappo a vite (al pari di qualche detrattore). La mia idea è che – su temi come questo…
Vai all'articoloPantelleria, lo Zibibbo, il sindaco 5 Stelle e gli esperti mondiali di Consorzi e Denominazioni
EDITORIALE – Una conca, scavata attorno ad ogni singola pianta. Abbastanza profonda da proteggerla dalle raffiche di vento e dalla luce del sole, raccogliendo come in una piccola diga la poca pioggia concessa dal cielo, convogliandola alle radici della vite. Ha il sapore di un abbraccio materno, la viticoltura a Pantelleria. Una terra del vino che galleggia tra Sicilia e Tunisia. Come un vascello sopravvissuto, intatto, alla furia del mare. Un miracolo, anzi una casualità. Un’isola tanto bella da sembrare impossibile. Cinematografica. Le cammini sopra sprofondando in campi di sabbie…
Vai all'articoloVitematta e la rivincita dell’Asprinio: a Casal di Principe il vino più forte della Camorra
Nel cuore di Casal Di Principe , su terreni confiscati alla Camorra, da alcuni anni è attiva una cantina che fa del vitigno autoctono campano Asprinio la sua mission. Si tratta di Vitematta, guidata dalla famiglia di Vincenzo Letizia. Gli ettari complessivi sono circa 20, di cui 7 vitati. I vigneti si trovano anche a Villa Literno e Santa Maria La Fossa, oltre che nel Comune tristemente noto per le vicende mafiose. Gli altri tredici ettari sono gestiti dalla Cooperativa Eureka, che qui qui coltiva albicocche, pesche, mele annurche e…
Vai all'articoloAdesso Tokaj è anche Gin. Ferita riaperta in Friuli Venezia Giulia?
Tokaj Gin. Non si tratta di un falso, è tutto legale. A produrlo è Seven Hills Distillery, riaprendo così – in qualche modo, seppur indirettamente – la ferita con il Friuli Venezia Giulia, a cui l’Ue ha impedito di poter chiamare “Tocai” l’uva rinominata obbligatoriamente “Friulano” dal 2007, così come il vino da essa ottenuto. Il nome della municipalità a cui deve il nome la nota regione vinicola ungherese (“Tokaj”, senza la “i” finale) campeggia in bella vista sull’etichetta del distillato. «Tokaj Gin – si legge peraltro nella descrizione del…
Vai all'articoloItalia del Prosecco, attenta ai tuoi politici: «Sul Prošek non è detta l’ultima parola»
EDITORIALE – Contrariamente a quanto affermato dai politici italiani e, a ruota, dall’industria del vino italiano, non è ancora detta l’ultima parola sulla querelle che vede contrapposto il Prosecco al vino dolce croato Prošek, prodotto dalla notte dei tempi in Dalmazia in quantità limitatissime. Una guerra che l’Italia sta combattendo con grande veemenza, ma al suono della vigliacca menzogna che vorrebbe ridurre il Prošek a un’imitazione del Prosecco: una presunta «minaccia al Made in Italy» che, in realtà, non esiste. Così come sono di cartapesta i tanti paladini dell’Italia scesi…
Vai all'articoloProclamati i migliori Sauvignon Blanc italiani
Sabato 22 aprile sono stati proclamati i migliori Sauvignon Blanc 2021 al 5° Concorso Nazionale del Sauvignon, tenutosi in Alto Adige. Come primo classificato il Sauvignon Maso delle Rose Alto Adige DOC di Josef Weger, al secondo posto il Sauvignon Ombrasenzombra Colli Piacentini DOC di La Tosa e al terzo posto a pari merito il Sauvignon Praesulis Alto Adige DOC di Gump Hof e il Sauvignon Andrius Alto Adige DOC di Cantina Andriano. Il Concorso, che si è svolto il 30 marzo a Penone, è frutto di una attenta valutazione realizzata da una giuria tecnica formata da 25 degustatori.…
Vai all'articoloTaste Alto Piemonte 2023, ovvero l’altro Nebbiolo: i migliori assaggi, anche “in rosa”
Un viaggio tra i vini dell’Alto Piemonte corrisponde ad un tour nelle profondità geologiche dell’antico supervulcano della Valsesia. Ogni collina, ogni zona, ogni Doc, ogni Docg sono caratterizzate da una diversità di terreni e di dislocazioni, di temperature e di consistenze della terra. Di colori e di microclima. Ad unire tutto è il vitigno Nebbiolo, che qui assume la denominazione di Spanna. Una varietà vinificata principalmente in purezza a Gattinara, Ghemme e Lessona. A Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Sizzano e Valli Ossolane viene corroborato da altri…
Vai all'articolo«Prošek evoca Prosecco»: la riforma delle Ig europee condanna un vino storico della Croazia?
La riforma delle Ig europee condannerebbe un vino storico della Croazia, il Prošek, nome ritenuto «evocativo del Prosecco». È quanto emerge oggi dalle parole di Paolo De Castro, relatore dell’Europarlamento per il nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp. Nel commentare l’approvazione all’unanimità del testo in commissione Agricoltura, l’europarlamentare Pd ha citato proprio il vino dolce tipico della Dalmazia, tra gli esempi di «sfruttamento indebito della reputazione delle nostre Indicazioni geografiche». «Il Parlamento europeo – evidenzia De Castro – continua a far evolvere un sistema senza eguali nel mondo,…
Vai all'articoloIl vigneto urbano di Verona: 14 cantine della Valpolicella a portata di bicicletta
È la città dell’amore, ma anche delle cantine a portata di bicicletta. Il vigneto urbano di Verona, con i suoi 1.300 ettari, non è solo il più vasto d’Italia ma anche tra i più fruibili per enoturisti, amanti delle due ruote e delle passeggiate nel verde. Le cantine raggiungibili in pochi minuti dal centro storico di Verona sono moltissime, a sottolineare quel legame inscindibile tra la città capoluogo di provincia del Veneto e la Valpolicella, casa dell’Amarone, del Recioto, del Ripasso e degli altri vini rossi tra i più amati…
Vai all'articoloUnicredit-Nomisma: «Sicilia regione strategica per l’Italia del vino»
La Sicilia si conferma una regione strategica nel settore del vino. È uno dei dati che emergono dallo studio UniCredit-Nomisma “Gli asset che creano valore per la filiera vitivinicola italiana: mercati, territori, imprese”, presentato oggi a Palermo. Oggi l’export di vino italiano si concentra principalmente sul mercato Europeo e quello Nord Americano mentre l’Asia è ancora marginale, seppur in crescita. Stesso vale in proporzione per la Sicilia: i 5 mercati più significativi sono infatti la Germania, gli Stati Uniti, la Svizzera, il Regno Unito e il Belgio. Da sottolineare in particolare la…
Vai all'articolo«Benennidos»: a Sennori (Sassari) una bottiglia di vino rosso ai nuovi nati 2023
Una bottiglia di vino rosso Isola dei Nuraghi Igt ai nuovi nati del 2023 a Sennori, comune di 7.300 abitanti della provincia di Sassari, nel Nord della Sardegna, affacciato sulla sul Golfo dell’Asinara. È l’iniziativa promossa dalla locale amministrazione comunale, che ha deciso di aderire con una precisa delibera all’idea lanciata da una cantina locale, con il patrocinio dell’Associazione nazionale Città del Vino. Sull’etichetta della bottiglia omaggio c’è la scritta “Benennidos“, ovvero “Benvenuti”, insieme a un’immagine realizzata dall’artista sassarese Angelo Maggi. Sul retro, lo spazio in cui scrivere il nome…
Vai all'articolo“Le litrò de Gi.Gi.”, la bottiglia da 1 litro del “Camerlengo” Antonio Cascarano
“Le litrò de Gi.Gi.“. Si chiama così l’ultimo vino in bottiglia da 1 litro firmato dal “Camerlengo” Antonio Cascarano, custode di antichi vitigni riportati alla luce e salvati dall’oblio, in Basilicata. Siamo a Rapolla, nel Vulture, per una novità che non arriva a caso dopo il periodo di pandemia, in cui si è assistito alla riscoperta dei “grandi formati”. Non sono casuali neppure gli accenti sul nome di fantasia scelto per il nuovo vino. «Con il nome “Le litrò de Gi.Gi.” mi diverto un po’ a scimmiottare i francesi –…
Vai all'articoloRomagna Doc Predappio: next generation Sangiovese
Chi può “sfidare” il Sangiovese della Toscana? Ci hanno provato addirittura in Ungheria, con un vino chiamato “Tabunello” (no, non c’è scritto Brunello). A produrlo (tuttora) è un vignaiolo ungherese, Csaba Török, che coltiva poco più di due ettari a nord del Lago Balaton, poco lontano da Budapest. Convincere il Consorzio Vini di Montalcino che si trattasse di una «scelta d’amore per il Sangiovese Grosso» è stata un’impresa fallimentare. Anche perché il sito web della cantina, denominata 2HA, era “brunello.hu”, ed è stato eliminato dopo una causa legale avviata dal…
Vai all'articoloSe la Francia del vino si “italianizza”
EDITORIALE – Un territorio, un vitigno, un vino. Suona più o meno così il mantra del successo internazionale delle regioni vinicole francesi, che in questo modo si rendono più “comprensibili” agli occhi dei consumatori internazionali, valorizzando meglio i loro gioielli enologici. Eppure, mentre l’Italia sembra fare sempre più suo questo concetto – nonostante le numerosissime resistenze che zavorrano diverse regioni vinicole, sprovviste persino di una vera e propria “piramide della qualità” a livello consortile – le ultime mosse in tema di comunicazione dei cugini d’Oltralpe fanno pensare a una svolta…
Vai all'articolo