Tra associazioni e iscrizioni non mettere il dito. Vien da dire così per sintetizzare la reticenza della sommellerie italiana nel fornire i dati degli iscritti. Se Fisar risponde in pochi giorni, con l’efficiente ufficio stampa affidato ad Alice Lupi, Ais prende tempo e ci ragiona su. Dopo una telefonata con WineMag.it e un giro di pareri che ha coinvolto (addirittura) la Giunta Esecutiva e i Revisori Legali, Antonello Maietta si è deciso a fornire i numeri.
Clamorosa la posizione degli scissionisti di Fis – Fondazione italiana sommelier: “Non possiamo dare informazioni di questo tipo, cordiali saluti”, fa sapere Paola Simonetti, vice presidente del Comitato Scientifico Fis, dopo innumerevoli rimbalzi. Bibenda come la Nasa e la presidenza Onav che manco l’Fbi: neppure risponde alle (due) mail. Saranno finite nello spam? Pec-cato, davvero.
La guerra alle iscrizioni, insomma, si rivela il nervo scoperto delle associazioni della sommellerie italiana. Un braccio di ferro per i tesseramenti che, in alcune regioni, mostra il suo lato più crudo nell’ambito di eventi enogastronomici organizzati con l’ausilio dei sommelier da Consorzi, Comitati e associazioni. Ripicche e “vendette” incrociate tra le “sigle” dei sommelier che fanno male al tessuto sociale, oltre che al vino italiano.
Quanto ai numeri, Ais (Associazione italiana Sommelier) si conferma la più affollata. Secondo i dati forniti a WineMag.it, gli iscritti a fine 2019 risultano 41.877. Erano 37.922 al 31 dicembre 2017 e 39.650 nel 2018.
“Rispetto alle altre organizzazioni della sommellerie che si sono costituite in seguito – commenta Antonello Maietta – Ais è presente capillarmente su tutto il territorio nazionale, attraverso 22 Associazioni Regionali / Territoriali e circa 150 Delegazioni Provinciali / Zonali, che organizzano corsi, degustazioni ed eventi di vario tipo, fornendo anche supporto ad Enti pubblici e privati”.
“Questa posizione di leadership – continua Maietta – impegna di conseguenza l’Ais a una responsabilità maggiore nell’individuare le tendenze di mercato, le aspettative dei consumatori e dei produttori, modulando, aggiornando e innovando costantemente la propria attività didattica, per essere sempre al passo con i tempi“.
La Segreteria Fisar (Federazione italiana sommelier, albergatori e ristoratori) stabilisce invece gli iscritti in 12.537, a fine 2019. Netta la crescita negli ultimi quattro anni: 9.335 nel 2016, 10.262 nel 2017 e 11.787 nel 2018.
“È una Fisar che cresce anche in termini di numero degli associati – commenta il presidente nazionale Luigi Terzago – con il 2019 che ha registrato oltre 12.500 iscritti alla nostra Federazione. Continueremo a lavorare seguendo la strada fino ad ora percorsa per il consolidamento e la crescita associativa”. Finché tastevin non ci separi.
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Nato con la penna in mano, poi ci è finito pure un calice. Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi WineMag.it. Segno Vergine allergico alle ingiustizie, innamorato delle cause perse e del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto del lettore. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” in collaborazione con la redazione e partecipo come giurato a concorsi enologici internazionali. Nell’ultimo anno ho curato la selezione vini esteri per un importatore leader in Italia. Apprezzi indipendenza e qualità dell’informazione? Sostieni WineMag.it con almeno un euro al mese.