Finocchiona Igp, un 2021 da record

Produzione a +22,7% rispetto agli ultimi sei mesi del 2020 e oltre 22,4 mln di euro di valore alla vendita

Finocchiona Igp, un 2021 da record

Un 2021 da record per la Finocchiona Igp. La crescita di produzione, evidente fin dalla primavera, ha avuto una decisa impennata nel secondo semestre dell’anno. Un +22,7% rispetto agli ultimi sei mesi del 2020 che ha portato la denominazione a chiudere il 2021 con oltre 2 mln di chilogrammi di impasto insaccato prodotti, ossia 1 mln e 92 mila pezzi prodotti.

Nel Corso dell’intero anno 2021 sono stati insaccati oltre 248 mila chilogrammi in più rispetto al 2020, ossia il 20,88% in più rispetto all’anno precedente.

«Un anno con dati così positivi – afferma Alessandro Iacomoni, presidente del Consorzio di Tutela – non si era mai registrato per la Finocchiona Igp dal riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta del 2015. Siamo orgogliosi di questi dati. Registriamo incrementi a doppia cifra in tutti gli aspetti della nostra produzione. Di questi risultati dobbiamo ringraziare i nostri soci che, quotidianamente, s’impegnano nella produzione di qualità della Finocchiona Igp».

I NUMERI DELLA CRESCITA

Il 2021 pertanto segna il passo, oltre all’insacco, anche sugli altri fronti. Sono stati certificati 1.723.000 chilogrammi di Finocchiona Igp pari a 1.018.443 pezzi. Il +15,75% in peso e +36,14% in pezzi rispetto al 2020. L’affettato in vaschetta registra numeri davvero importanti con un totale di oltre 3,5 mln di pezzi, pari più di 352.000 chilogrammi. Il +13,48% in pezzi e +13,08% in peso.

Anche i tranci confezionati in sottovuoto registrano un nuovo record. Sono oltre 561 mila chilogrammi (+17.39%) per ben più di 532 mila pezzi (+44,82%) confezionati rispetto al 2020. Pertanto, la Finocchiona Igp rappresenta per i salumifici toscani un mercato in deciso aumento con un valore superiore a 12,9 mln di euro alla produzione ed un valore alla vendita di circa 22,4 mln di euro.

IL MERCATO

L’Italia si conferma come il principale mercato della Finocchiona Igp con una stima di circa 1,3 mln di chilogrammi di prodotto, ossia il 72,4% del totale. Segue poi il mercato Europeo con il 25,7%. Quindi l’extra-Ue con il 1,9%. Rispetto al 2020, in percentuale, la quota italiana è aumentata del 1,12%. Cedono l’Ue con -0,58% e l’extra-Ue con-0,5%.

Le quote di mercato per singolo paese vedono, dopo l’Italia, attestarsi la Germania con il 17,5%, la Svezia con il 2,02%, la Danimarca con 1,26%, la Francia con 1,15%. Le quote relative ai paesi extra-Ue vedono in testa l’Inghilterra con il 0,75% del prodotto certificato, seguita dalla Svizzera con il 0,46% e dal Canada con il 0,32%.

LA PRODUZIONE

La provincia toscana che per certificazione guida la classifica della Finocchiona Igp è Arezzo, che con 672.809 chilogrammi rappresenta il 39,03% della produzione. Seguono Siena con 542.530 chilogrammi (31,48%), e Firenze con 371.725 chilogrammi (21,57%). Rispetto al 2020 tutte le province toscane aumentano la percentuale di prodotto certificato. Il maggior incremento lo fa registrare la provincia di Lucca che rispetto allo scorso anno certifica il 79,98% in più.

I PIANI PER IL 2022

Il Consorzio sta tracciando la rotta per i prossimi anni grazie a un percorso legato a doppio filo alla sostenibilità. Nei prossimi mesi il Consorzio pianificherà ulteriori progetti strategici i quali rappresenteranno un ulteriore passo avanti per la Finocchiona Igp.

«Nel corso del 2022 – dice Iacomoni – vorremmo cercare di consolidare la posizione di mercato della Finocchiona Igp e l’apprezzamento acquisito durante lo scorso anno. Stiamo pianificando progetti di sostenibilità che presto vedranno la luce. Già nel 2021 abbiamo lanciato la nostra iniziativa di mantenimento della biodiversità grazie all’acquisto e l’installazione nelle campagne toscane di alveari per le api impollinatrici a cui vorremo dare seguito anche nel 2022».

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