Amarone Opera Prima è già un successo: «Così la Valpolicella cambia volto»

Non solo vino da meditazione: la sfida del grande rosso del Veneto è conquistare spazio nell’alta ristorazione

Amarone Opera Prima è già un successo Così la Valpolicella cambia volto

Proporre la Valpolicella come territorio in grado di produrre eccellenti “vini di metodo” ed altrettanto eccellenti “vini di terroir“. Questo l’obiettivo di Amarone Opera Prima, grande evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella, che ha preso avvio ieri con la cena di gala a Giardino Giusti di Verona. Un esordio in pompa magna, capace di raccogliere il plauso unanime della stampa internazionale, come dimostrano i pareri raccolti da winemag.it.

Si tratta dell’evoluzione (o meglio, rivoluzione) di “Anteprima Amarone”. Una nuovo modo di vivere l’annuale “En-Primeur” del grande vino rosso del Veneto. Mai così centrale il ruolo del Valpolicella Doc e del Valpolicella Doc Ripasso, accanto al protagonista indiscusso della kermesse, che resta l’Amarone della Valpolicella (in anteprima domani per la stampa il millesimo 2017, al Palazzo della Gran Guardia).

Sullo sfondo la città stessa di Verona, sempre più centrale nella comunicazione del “brand Amarone“. «Verona – ha ricordato il presidente del Consorzio, Christian Marchesini – può essere considerata l’hub della nostra Valpolicella. La città ha un vigneto urbano unico al mondo: ben 1.300 ettari sugli oltre 8.600 vitati complessivi della denominazione ricadono nel Comune di Verona».

Il clou sarà nel piatto. In programma al Palazzo Verità Poeta, a partire dalle 11.30 di questa mattina, due masterclass che vanno ben oltre la semplice degustazione e abbinamento.

Quattro piatti di altrettante aree di mercato (230 milioni di euro il valore del giro d’affari complessivo) saranno proposte agli addetti del settore «per rompere lo schema – spiega il Consorzio – che classifica l’Amarone come vino da meditazione, relegandolo ad accompagnare perlopiù portate a base di cacciagione o laboriosi stufati e arrosti».

AMARONE IN VIAGGIO CON I PIATTI DELLO CHEF NICOLA PORTINARI

Con la masterclass “Amarone 4wd, off the beaten track“, l’Amarone della Valpolicella affronterà «una vera e propria prova di stile». Sarà chiamato a confrontarsi con la cultura gastronomica di quattro macroregioni internazionali – Mitteleuropa, Sud Est Asiatico, Nord Europa, Usa e Canada – interpretate da Nicola Portinari, chef bistellato del ristorante La Peca di Lonigo (VI) che ha ideato la sfida con il Consorzio.

Per il Nord Europa saranno preparate capesante atlantiche arrosto con succo di crostacei, asparagi fermentati e carpaccio di cervo marinato. Per il Sud Est Asiatico: anguilla in forno di braci, anguria e angostura. Per l’area del Mitteleuropa: ravioli di bretzel, cavolo capuccio, cren, senape, succo di stinco concentrato. Infine, per Usa e Canada: cheek cherry pie.

La masterclass guidata dal critico gastronomico e wine expert Davide Scapin, contempla quindi quattro piatti, uno per ogni mercato, abbinati a una selezione (blind) di diverse espressioni di Amarone: fresco, “reciotato”, austero e potente.

È arrivato il momento di far emergere la versatilità dell’Amarone – spiega ancora il presidente del Consorzio Marchesini – e di liberarlo da un preconcetto che non tiene conto dell’evoluzione stilistica e poliedrica del nostro vino premium. Si tratta di un percorso che, senza rinunciare all’identità, intende valorizzare un cambiamento già in atto tra i produttori della Valpolicella».

«Siamo convinti che l’Amarone possa essere interpretato in maniera innovativa – aggiunge Marchesini – attraverso l’esplorazione di nuovi canoni del gusto. Un passaggio fondamentale per rispondere all’esigenza condivisa di riportare il settore Horeca, e in particolare l’alta ristorazione, al centro della nuova strategia di azione e di promozione del Consorzio».

Lo spettacolo finale della cena di gala di apertura di Amarone Opera Prima

L’ESCALATION MONDIALE DELL’AMARONE

La sessione per i 100 giornalisti (80 dall’estero) prosegue nel pomeriggio con la seconda masterclass “The boom generation: gli ultimi decenni dell’Amarone dalla sua escalation al successo mondiale“, condotta da JC Viens, italian wine ambassador e Wset educator.

Un tasting che guarda al futuro e alla new wave in Valpolicella dettata sia dal passaggio generazionale che da giovani aziende. In degustazione gli Amarone di 6 cantine con millesimi dal 1998 al 2016: Villa Spinosa (1998), Romano Dal Forno (2003), Cà La Bionda (2007), Le Guaite di Noemi (2010), Vigneti di Ettore (2012) e Villa San Carlo (2016).

Amarone Opera Prima continua poi domenica 19, al Palazzo della Gran Guardia, con la presentazione dell’annata 2017 e dell’indagine “Amarone: analisi di un’eccellenza italiana. Un confronto comparato in uno scenario di incertezza”, condotta da Banco BPM – Funzione Studi & Ricerche.

A seguire “Amarone e i miti dell’ospitalità veneta, tra storia e leggenda” (dalle ore 11), con gli interventi di Mauro Lorenzon, l’eclettico oste della Mascareta di Venezia, ora all’avvio di una nuova avventura professionale nella sua Enoiteca Guesteria sempre nella città lagunare.

Presente anche Giacomo Sacchetto, chef del ristorante La Cru di Romagnano (Grezzana – VR) una stella Michelin e Chiara Pavan, chef del Ristorante Venissa (1 stella Michelin). Dal pomeriggio (ore 16.00) spazio anche ai wine lover e agli operatori. A loro è riservata anche la giornata di lunedì 20 giugno.

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