Ammasso privato, vendemmia verde e distillazione. Secondo la Confédération européenne des vignerons indépendants (Cevi) sono queste le soluzioni per limitare i danni, di fronte allo stallo del mercato del vino dovuto all’emergenza Covid-19. Le proposte sono emerse ieri, in occasione dell’Assemblea generale dell’unica organizzazione che rappresenta e difende gli interessi dei viticoltori indipendenti a livello europeo, tenutasi in videoconferenza dal quartier generale di Charenton-le-Pont, nell’Île-de-France. Per l’Italia è Fivi a far parte della Confederazione europea.
“Dato che l’Unione europea sta per riversare considerevoli investimenti e aiuti in altri settori, in particolare l’aeronautica – attacca Thomas Montagne, presidente della Cevi – è imperativo che aiuti anche un settore già colpito dalle principali crisi geopolitiche e che ha un impatto diretto sull’occupazione, sul turismo e sullo sviluppo generale delle aree rurali. Circostanze eccezionali richiedono risposte eccezionali!”.
I 12 mila vignaioli che si riconoscono nella Cevi, provenienti da 12 diversi Stati d’Europa, sottolineano infatti che “l’improvvisa caduta delle vendite a causa del parto oltre allo stop delle esportazioni causerà sia un problema di flusso di cassa acuto immediato per il viticoltori indipendenti, e molto rapidamente uno squilibrio di volume sul mercato, con a conseguente crollo dei prezzi“.
Per evitare che la situazione diventi catastrofica, la Commissione europea deve mobilitare molto rapidamente i fondi europei consentendo agli Stati membri di attivarsi, secondo le loro esigenze e in piena sussidiarietà, varie misure di sostegno come la concessione dell’ammasso privato, la vendemmia verde o la distillazione“.
La prima delle tre ipotesi, non ancora prospettata per l’Italia da alcuna associazione di filiera, consentirebbe alle aziende il “magazzinaggio privato“, utile a regolare l’eccesso di offerta (dovuta allo stallo delle vendite) ritirando parte del prodotto dal mercato, facendo lievitare i prezzi su livelli più consoni.
Allo stesso tempo – continuano i vignaioli indipendenti Cevi – la Commissione deve modificare la propria legislazione al fine di rendere possibile il sostegno di queste misure di emergenza da parte dell’Europa budget”.
Sempre secondo la Confédération européenne des vignerons indépendants, “dovrebbe essere garantita la massima flessibilità per quanto riguarda le misure nazionali e sostenere programmi per liberare i viticoltori indipendenti dai numerosi vincoli che gravano sul settore”.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.