Tal 1930 e Tal 1908 sono i due nuovi vini simbolo di Cantina Bolzano. Due cuvée targate Südtirol Alto Adige Doc che portano a compimento il rinnovamento avviato da Kellerei Bozen sin dall’inaugurazione del nuovo, modernissimo stabilimento “green” di via San Maurizio 36, avvenuta nell’aprile 2019. Si tratta di un vino bianco e di un vino rosso, entrambi frutto della vendemmia 2020, prodotti in tiratura limitata di 1.888 e 2.999 bottiglie. Tal 1930 è ottenuto dall’assemblaggio di Chardonnay (69%), Sauvignon Blanc (21%) e Pinot Grigio (10%). Tal 1908 lascia invece il palco al Lagrein (80%), affiancato da Cabernet Sauvignon (17%) e Merlot (3%). Due cuvée di magistrale esecuzione, pensate e realizzate dallo storico enologo di Cantina Bolzano, Stephan Filippi, dopo oltre 10 anni di sperimentazioni con le uve delle migliori parcelle.
Con le due nuove etichette, presentate ieri in anteprima alla stampa e alla rete vendita in abbinamento ai piatti dello chef Jörg Trafojer (Kuppelrain* di Castelbello – BZ), Kellerei Bozen rivede (al rialzo) il posizionamento prezzo della propria gamma “Superior“. Taber, la storica Riserva di Lagrein prodotta sin dal 1988 fino a raggiungere le 10-12 mila bottiglie complessive annue, lascia il posto a Tal 1930 e a Tal 1908 al vertice della piramide. La cuvée bianca si collocherà infatti sul mercato a circa 90 euro; circa 60 euro quelli necessari per assicurarsi la cuvée rossa (prezzi operatori Horeca). L’idea è di monitorare le vendite del primo anno, per poi procedere con la vendita su assegnazione dei futuri millesimi.
Simbolico il nome scelto per i due nuovi vini. La parola “Tal“, dal tedesco “Valle“, è accostata a due date che hanno segnato la storia di Cantina Bolzano. Il 1908 evoca l’anno in cui 30 viticoltori decisero di unire le proprie forze e fondare la cooperativa di Gries. Nel 1930 il loro esempio fu seguito da 18 produttori di St. Magdalena. Tra il 1944 e il 1945 le due cantine iniziarono a produrre insieme i loro vini, nei locali di Gries; per poi decidere di unire le forze nel 2001, fondendosi sino a unificare le sedi produttive, nel 2015. Risale all’anno successivo la posa della prima pietra della cantina inaugurata nel 2019 nel quartiere di San Maurizio, con un investimento di circa 35 milioni di euro. Oggi Cantina Bolzano conta 224 soci e un parco vigneti di 350 ettari.
SÜDTIROL ALTO ADIGE DOC 2020 TAL 1930
Vigne a Leitach e Renon di età superiore ai 30 anni. Piante che affondano le radici su terreni porfirici, situati tra i 400 e i 700 metri d’altitudine. Maturazione di 12 mesi in piccole botti di rovere (barrique francesi) e affinamento per 14 mesi in acciaio, prima dell’imbottigliamento. Alla vista, la cuvée Tal 1930 si presenta di un giallo paglierino luminoso, con lievissimi riflessi verdolini. Primo naso netto su un Sauvignon Blanc teso e al contempo goloso, che invita generosamente ad approfondire il discorso, lasciando spazio alle note ammandorlate ed esotiche dello Chardonnay e alle tinte floreali e fruttate del Pinot Grigio (mela cotogna, tiglio, sambuco).
Freschezza e morbidezza glicerica molto ben bilanciate in un sorso di dosata opulenza e riequilibrante mineralità salina. Bella la trama fenolica che contribuisce a tendere verticalmente il sorso, prima di una chiusura dalle leggere tinte speziate ed ancor più agrumate. All’epoca dei bianchi “glou-glou”, una coraggiosa cuvée dalla chiara impronta gastronomica, capace di condensare (ed esaltare) le qualità intrinseche delle singole varietà, in un tutt’uno melodico. 94/100
SÜDTIROL ALTO ADIGE DOC 2020 TAL 1908
Nasce da vigne fino a 50 anni di età, situate tra Gries e San Maurizio. Maturazione di 12 mesi in barrique francesi di rovere, quindi affinamento per 15 mesi in cemento, prima dell’imbottigliamento. Il vino si presenta alla vista col classico cuore cupo del Lagrein; l’unghia violacea, luminosa, ne denota l’estrema gioventù. Al naso, Tal 1908 si lascia apprezzare per l’estrema eleganza dei sentori di frutta matura (prugna, ciliegia, lampone) e di spezia scura (pepe nero).
In bocca la cuvée si conferma sapientemente fine e raffinata, con il Cabernet Sauvignon che sembra quasi “tirare per la giacchetta” il Lagrein, regolandone l’opulenza e riportando il discorso su canoni distinti. Il saldo di Merlot contribuisce ad arrotondare una beva contraddistinta da freschezza, sapidità e profondità balsamica. Finale di gran persistenza, su ricordi di cioccolato nero, liquirizia e golosi accenni di uva passa. Vino che guadagna in termini di stratificazione se lasciato ad ossigenare nel calice. 93/100
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.