Raina – Francesco Mariani Viticoltore si chiama fuori «con effetto immediato» dalle Doc Montefalco e Spoleto. «Tutti i nostri vini da ora in poi saranno declassati a Umbria Igt», comunica il noto vignaiolo, dedito all’agricoltura biodinamica. La decisione è arrivata dopo l’ennesima bocciatura del Trebbiano Spoletino 2021, «rivedibile per 5 commissari su 5 per alterazione di colore, evidente ossidazione e carenza di caratteri specifici».
È finito il tempo della polemica – lamenta Francesco Mariani – e delle lotte donchisciottesche contro i mulini a vento. Questo sistema non cambia per cui è ora di farsi da parte. Non nascondo che abbiamo le spalle più larghe rispetto a qualche anno fa. Tutte le nuove annate in uscita nel 2022 sono prenotate».
«Anche se perderemo alcuni clienti che hanno bisogno della fascetta – continua il vignaiolo di Montefalco – questo non ci spaventa. Primo perché non abbiamo più intenzione di scendere a compromessi di sorta. Secondo perché è maggiore il senso di liberazione rispetto alle possibili ripercussioni commerciali. Dispiace, perché ho sempre messo il territorio e la qualità prima di ogni altra cosa. E’ una scelta dolorosa ma ormai diventata inderogabile».
RAINA VERSO L’UMBRIA IGT: ADDIO A DOC MONTEFALCO E SPOLETO
Il titolare di Raina spiega nel dettaglio le ragioni della decisione. «Non vorrei passasse il messaggio che questo è un attacco contro i Consorzi di tutela, che sono fatti di produttori come me (alcuni che stimo, altri meno, ma questo è umano) e che al momento sono rappresentati da persone con cui ho un ottimo rapporto e che, piano piano stanno cercando, tra mille difficoltà, di cambiare le cose. Quindi tanto di cappello».
«Il problema – continua il viticoltore Francesco Mariani – qui non sta nel Consorzio, ma in un sistema che per come è stato concepito non funziona più. E, nello specifico, nelle commissioni di assaggio che troppo spesso sono composte da personaggi che non hanno la minima idea di cosa stanno assaggiando e che non reputo in grado di giudicare il lavoro degli altri».
Per la cronaca, non è la prima volta che un vino di Raina viene bocciato dalle commissioni di degustazione. A gennaio 2019 il vignaiolo si era presentato a una degustazione a Milano con un vino dalla “doppia etichetta”: Umbria Rosso Igt e Sagrantino di Montefalco Docg 2014 “Campo di Raína”.
«Doppia – spiegava Francesco Mariani a winemag.it – perché la commissione tecnica della Docg ha pensato di bocciare il vino la prima volta. Per poi ripensarci, riassaggiandolo dopo qualche mese. Il vino è dunque in commercio attualmente come Umbria Igt Rosso, ma da febbraio sarà Docg».
La nuova moda è declassare. Così muoiono le Denominazioni del vino italiano
® Riproduzione riservata
sostieni winemag.it
Siamo una testata indipendente gratuita, ma il nostro lavoro ha un costo che la pubblicità fatica a ripagare.
Se credi nell'informazione libera e in un nuovo modo di raccontare il vino italiano, sostienici con un euro al mese.
Dello stesso autore
- Davide e Golia: Ferraris Agricola porta il Ruchè da Lidl
- Nereo Bressan, è morto «uno dei leoni» del Collio
- Proposta Vini a tutta Fivi. Girardi: «40 anni al servizio delle micro cantine italiane»
- Il Nero d’Avola del futuro? Non sarà senz’alcol, ma in anfore di terracotta
- Elezioni Fivi 2025: i vignaioli candidati al nuovo Consiglio direttivo
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.