È online da poche ore, sulla piattaforma Change.org, la petizione “Insieme per il vino italiano” della Rete Vignaioli che si riunisce attorno agli hashtag #ilvinononsiferma, #lavignanonsiferma e #laretedeivignaioli. La raccolta firme, che sta per raggiungere il quorum di 100 adesioni, è indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf), Teresa Bellanova.
“Siamo vignaioli e produttori di vino italiano – si legge nel testo della petizione della Rete Vignaioli, così come nel memorandum – lavoriamo per l’eccellenza, per valorizzare la cultura e la civiltà del vino, per consolidare la reputazione del Made in Italy nel mondo. Difendiamo l’integrità dei territori e la bellezza dei paesaggi, che rendono straordinario il nostro Paese, e siamo custodi di ecosistemi unici, in un momento storico in cui la lotta al cambiamento climatico è altrettanto urgente”.
I nostri vini generalmente non vanno in grande distribuzione, ma sono venduti nei piccoli negozi specializzati, nelle enoteche e nei wine bar, nei ristoranti e nei luoghi dove fino a ieri tutti noi amavamo incontrarci, socializzare, condividere momenti di gioia”.
“Le conseguenze della pandemia – continuano i vignaioli su Change.org – hanno travolto tutto il mondo, compresa la nostra filiera: i nostri clienti sono stati obbligati alla chiusura e ancora non sappiamo quando, e in quali condizioni, potranno riaprire”.
Noi, però, non ci siamo fermati, perché la natura non si ferma! Le vigne germogliano, i lavori in campagna devono continuare e noi, custodi della terra, abbiamo continuato a lavorare, con tutti i costi ma nessun ricavo”.
“Oggi uniamo la nostra voce a quella di tutte le altre categorie economiche che sono state gravemente danneggiate dal lockdown – recita ancora il testo della petizione – per chiedere al Governo Italiano e alle Istituzioni Europee misure concrete per fronteggiare l’emergenza economica che sta mettendo l’Italia in ginocchio”.
“Chiediamo tempi brevi e certi per la liquidità, l’applicazione immediata dei Regolamenti europei per poter accedere ai fondi stanziati e proteggere con l’affinamento il vino che abbiamo prodotto, la riduzione del cuneo fiscale e la sburocratizzazione di tutte le procedure per metterci in grado di sopravvivere alla pandemia economica che rischia di distruggerci”, concludono i promotori della raccolta firme.
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Nato con la penna in mano, poi ci è finito pure un calice. Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi WineMag.it. Segno Vergine allergico alle ingiustizie, innamorato delle cause perse e del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto del lettore. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” in collaborazione con la redazione e partecipo come giurato a concorsi enologici internazionali. Nell’ultimo anno ho curato la selezione vini esteri per un importatore leader in Italia. Apprezzi indipendenza e qualità dell’informazione? Sostieni WineMag.it con almeno un euro al mese.