Fondazione Italiana Sommelier porta il vino nello spazio, (per ora) grazie a un convegno in programma durante il 15° Forum Internazionale della Cultura del Vino. L’evento è frutto di una partnership di Fis con l’Agenzia Spaziale Italiana, che darà vita a una «nuova sperimentazione avanzata».
L’appuntamento è per lunedì 4 luglio dalle ore 10 presso il Salone dei Cavalieri dell’Hotel Rome Cavalieri (via Alberto Cadlolo 101, Roma) sede della Fondazione. Tra i momenti clou, la «cerimonia di affidamento dei Vini e delle Barbatelle destinati alla Stazione Spaziale».
La Coltivazione della Vite – anticipa Federazione italiana sommelier – racchiude tutti gli elementi del viaggio dell’Umanità sul nostro Pianeta. Dalla prima scoperta degli effetti di una sperimentazione spontanea di frutti maturi, allo studio del Dns dei singoli vitigni e delle caratteristiche del terreno, dove quelle Viti crescono per avere il migliore risultato».
«Sono passati millenni di sperimentazioni – continua Fis, ponendo alcuni interrogativi sul tema del vino nello spazio – prima spontanee e non elaborate fino alle tecniche più sofisticate di oggi. È un incredibile percorso che ritroviamo in tutti i campi del progresso. Bene, e allora qual è il collegamento con quanto l’Uomo, in modo via via più profondo, convinto, sfidante, sta facendo nello Spazio? Come l’Uomo lo sperimenterà in via definitiva?».
IL CONVENGO DI FIS CON L’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA
Tra gli ospiti del convegno in programma durante il 15° Forum Internazionale della Cultura del Vino, Franco Maria Ricci, presidente di Fondazione italiana sommelier. Nel suo intervento, «il vino come elemento primario di territorio, i vitigni che rendono l’Italia il primo Paese al mondo nella produzione, ora anche nello spazio, per una sperimentazione in orbita».
Interverrà poi Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana. Illustrerà, in analogia con quanto avviene nel mondo del vino, «come le attività spaziali siano un patrimonio unico del nostro Paese, un’area di eccellenza che fa distinguere l’Italia, i suoi ricercatori e le sue imprese nel mondo».
Seguirà l’intervento di Massimo Claudio Comparini, ad di Thales Alenia Space Italia. Partendo dal ruolo dell’Italia, sin dall’inizio dell’avventura spaziale, illustrerà «il percorso dell’esplorazione e dell’utilizzo delle tecnologie spaziali, per conoscere e proteggere il nostro pianeta rendendolo un luogo sostenibile». In evidenza alcuni «elementi significativi della sperimentazione in orbita della coltivazione delle piante e della vite».
BARBATELLE NELLO SPAZIO
Dopo Nicolas Gaume, founder di Space Cargo Unlimited, e Walter Cugno, vice presidente Esplorazione e Scienza Thales Alenia Space Italia, illustreranno l’esperimento attualmente in corso sulla stazione spaziale e l’importanza di proseguire «sulla base dei risultati con una nuova e più completa sperimentazione in orbita della quale illustrano gli elementi significativi». Saranno infatti presentati «i possibili esperimenti in orbita per la crescita delle piante e delle barbatelle nello spazio».
Tra gli ospiti anche Franco Malerba, primo astronauta italiano e fondatore di Space V, e l’enologo Donato Lanati (Enosis sperimentazioni) che presenteranno «i possibili esperimenti in orbita per la crescita delle barbatelle e il volo nello spazio di vini dell’eccellenza vinicola italiana». L’ingresso al convegno è gratuito ma è obbligatoria la prenotazione sul sito Fis.
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Nato con la penna in mano, poi ci è finito pure un calice. Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi WineMag.it. Segno Vergine allergico alle ingiustizie, innamorato delle cause perse e del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto del lettore. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” in collaborazione con la redazione e partecipo come giurato a concorsi enologici internazionali. Nell’ultimo anno ho curato la selezione vini esteri per un importatore leader in Italia. Apprezzi indipendenza e qualità dell’informazione? Sostieni WineMag.it con almeno un euro al mese.