BRUXELLES – “Dopo diversi mesi di discussioni e scambi, siamo lieti di vedere la Commissione europea che stabilisce un percorso chiaro per il futuro delle Dop e Igp nell’Unione europea”.
Lo ha detto ieri Claude Vermot-Desroches (nella foto) presidente del Comité Interprofessionel du Comté e di oriGIn in occasione della presentazione da parte della Commissione europea delle proposte legislative relative alle Denominazioni di origine protetta (Dop) e alle indicazioni geografiche protette ( Igp) nei settori del vino e dei prodotti agricoli.
OriGIn è un’organizzazione europea che raccoglie 300 Indicazioni geografiche, per un fatturato alla produzione di 30 miliardi di euro.
Ne fanno parte l’Aicig, Associazione dei Consorzi di tutela, che rappresenta circa il 95% delle produzioni italiane ad Indicazione Geografica e organismi come il Consorzio Tutela Formaggio Asiago.
“Abbiamo espresso il nostro sostegno alle norme che chiariscono e, ove possibile, rafforzano la protezione delle indicazioni – ha aggiunto Vermot-Desroches – nonché la semplificazione delle procedure. Vediamo alcuni di questi elementi riflessi nelle proposte presentate oggi, come la protezione nei confronti delle merci in transito nell’Ue e le merci vendute online, e li accogliamo con favore”.
“Apprezziamo – ha proseguito – anche l’enfasi data dalla Commissione europea sull’agricoltura sostenibile, a cui Dop e Igp possono dare un enorme contributo. Tuttavia, esaminando il quadro generale della Pac, vorrei cogliere l’occasione per ribadire il nostro sostegno a un approccio veramente europeo alle questioni agricole e esprimere preoccupazione per il nuovo modello di attuazione proposto dalla Commissione”.
“OriGIn EU studierà in dettaglio le proposte presentate – interviene Massimo Vittori (nella foto) amministratore delegato di oriGIn – e lavorerà pragmaticamente con le istituzioni europee per migliorarle ulteriormente. In particolare, seguendo gli elementi interessanti del commercio elettronico, riteniamo che vi sia spazio per migliorare la protezione Dop e Igp sul sistema dei nomi di dominio Internet”.
Secondo Vittori, “a tale riguardo è fondamentale rafforzare sia le norme europee che quelle internazionali, per contrastare il fenomeno crescente dei domini di secondo livello di Internet registrati da terzi in conflitto con Dop e Igp, come dimostra il recente caso riguardante rioja.com”.
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