50 anni di VDP.Weinbörse: l’evoluzione del vino tedesco dallo sfuso ai Grosses Gewächs

L’evento di Mainz si conferma termometro e cartina tornasole del mercato dei fine wines tedeschi: ecco come è cambiata la Germania in mezzo secolo

50 anni di VDP.Weinbörse l'evoluzione del vino tedesco dallo sfuso ai Grosses Gewächs (GG)
VDP.Weinbörse
compie 50 anni. L’evento dell’anno per il settore del vino in Germania è stato celebrato domenica 28 e lunedì 29 maggio presso la Rheingoldhalle di Mainz, moderno padiglione fieristico che si affaccia sulle sponde del fiume Reno. Protagonisti assoluti i 200 produttori aderenti all’associazione di vini di qualità più antica del mondo, provenienti dalle regioni
Ahr, Baden, Franken, Mittelrhein, Mosel-Saar-Ruwer, Nahe, Pfalz, Rheingau / Hessische Bergstrasse, Rheinhessen, Saale-Unstrut, Sachsen e Württemberg. Un’occasione imperdibile per importatori e rappresentanti della stampa tedesca ed internazionale, invitati a degustare in anteprima l’annata 2023. Festeggiamenti in parte rovinati dalle gelate che hanno interessato diverse regioni vinicole tedesche, con danni ingenti, tra il 70 e il 100%, in particolare sul Riesling in Mosella.

ANTEPRIMA VENDEMMIA 2023 IN GERMANIA: PAROLA D’ORDINE LONGEVITÀ

La speranza, ritenuta vana da molti osservatori, è quella di un secondo germogliamento che possa salvare almeno in parte la vendemmia 2024, che si preannuncia molto scarsa in termini quantitativi in Germania. Nel frattempo, sul mercato iniziano ad essere disponibili diversi vini della vendemmia 2023. Le centinaia di assaggi effettuati durante i cinque giorni di programma di celebrazioni dei 50 anni della VDP.Weinbörse di Mainz consentono di tratteggiare le caratteristiche di una grande annata per i vini tedeschi. Ottimi soprattutto i bianchi, caratterizzati da acidità affilate e grande potenziale in termini di longevità.

Un millesimo dalle caratteristiche climatiche tutt’altro che semplici, con i vignaioli della Vdp costretti a un grande lavoro di selezione, che molti calici hanno saputo evidenziare e premiare. In assaggio anche parecchi vini delle due vendemmie precedenti: la 2022 risulta più “pronta” e dall’acidità più bilanciata, ovviamente con i dovuti distinguo tra i produttori – sempre di più – che privilegiano freschezza e bassi tenori alcolici.

Un’annata definita da diversi produttori «esemplare» per la mancanza di ostacoli evidenti nel portare in cantina uve sane. Diverso il discorso per la vendemmia 2021, ancora una volta all’insegna di un’acidità spiccata – ben oltre la 2023 – e da un equilibrio non sempre ottimale con le altre componenti. Insomma, vista la probabile carenza di vino della vendemmia 2024, fare scorte dei vini targati 2023 è più di un consiglio (seguirà nei prossimi giorni un report sui migliori assaggi, incentrati sulla Mosella).

I 50 ANNI DELLA VDP.WEINBÖRSE DI MAINZ

Molto più di una passerella dei migliori vini tedeschi. I 50 anni della VDP.Weinbörse di Mainz si sono confermati l’occasione perfetta per ribadire i successi di mezzo secolo di anticipazioni di trend e dibattito essenziale per il mondo del vino tedesco. La “Borsa del Vino” delle 200 cantine aderenti alla VDP è termometro e cartina tornasole dello stato di salute del settore, capace di offrire una fotografia esaustiva del segmento dei fine wines in Germania. A sottolinearlo sono stati anche i numerosi relatori intervenuti in occasione della cerimonia di apertura al Rheingoldhalle di Mainz.

Steffen Christmann, presidente associazione VDP 50 anni di VDP.Weinbörse.jpg

«Gli scopi della VDP.Weinbörse di Mainz sono cambiati negli anni – ha evidenziato Steffen Christmann, presidente dell’associazione VDP (nella foto) – ma sono sempre stati nobili, sin dalla prima Weinbörse del 1974. Oggi i vini presentati dalle cantine VDP alla Weinborse di Mainz sono venduti in buona parte in assegnazione, specie quando ci si riferisce ai Grosses Gewächs (GG) e siamo lontani dai tempi in cui costavano meno di una “birra calda”. Nuove regioni si sono affacciate a grandi livelli sul panorama internazionale e non riesco a immaginare come questo sarebbe potuto accadere senza la Borsa del Vino di Mainz, divenuta un punto di riferimento, di scambio e dialogo non solo tra cantine produttori, ma anche tra produttori».   

«Non c’è altro evento in Germania che rifletta cambiamenti e trend del vino tedesco come la VDP.Weinborse di Mainz», ha ricordato Daniel Deckers dell’Università di Geisenheim. «Quanto arrivai a Castell nel 1980 – ha aggiunto Michael Prinz zu Salm-Salm, presidente VDP dal 1990 al 2007 e fondatore nel 1989 di Salm-Salm & Partner – la cosa che mi soprese di più fu scoprire che “export” significava “fuori dai confini di Franken o della Bavaria”. In altre parole, le vendite erano concentrate fortemente sul mercato locale. Capii subito che c’era bisogno di portare Franken nel resto della Germania e quindi dell’Europa. Quale occasione migliore della Weinborse?».

DAL CALICE CONDIVISO AI 5O ANNI VDP.WEINBÖRSE NEL 2024

Tanti gli aneddoti raccolti durante le celebrazioni dei 50 anni della VDP.Weinbörse di Mainz. Negli anni Settanta, ad attendere gli ospiti della Borsa del vino organizzata sulle sponde del Reno c’era una lunga fila di tavoli. Da una parte i rappresentanti delle cantine e, dall’altra, gli agenti e i buyer in fila, in attesa di poter assaggiare i vini proposti. I vini venivano riposti in contenitori di polistirolo, capaci di conservare in modo “artigianale” la temperatura dei vini bianchi. Non c’erano vini rossi all’epoca: si contavano sulle dita di una mano.

Il tasting era focalizzato su bianchi semidolci e dolci, ottenuti anche da uve botritizzate. Una situazione che non cambiò fino agli anni Novanta. I buyer avevano a disposizione un solo bicchiere, un vecchio “Knopfkelch”, da cui tutti assaggiavano il vino. Quando il bicchiere era vuoto, veniva riempito nuovamente, dando il via al walzer degli assaggi condivisi. C’era un ufficio amministrativo che gestiva tutti gli ordini dei buyer.

Per VDP, l’appuntamento di Mainz è divenuto in poco tempo un modo per mostrarsi (e promuoversi a livello internazionale) come Davide contro Golia, proponendo scelte controcorrente sia sulle pratiche viticole che enologiche, come la valorizzazione dei vini espressione delle singole vigne e il no netto alla pratica dello zuccheraggio.

DALLO SFUSO AI “GG”: IL VINO TEDESCO FOTOGRAFATO DALLA VDP.WEINBÖRSE

50 anni VDP.Weinbörse Mainz: da sempre l'evento di punta del vino di qualità tedesco

«C’era un volume impressionante di vini di scarsissimo livello – ha ricordato Joachim Ress, agente di commercio presente sin dagli esordi alla Borsa del Vino di Mainz  – ai prezzi più bassi immaginabili, che nessuno voleva bere. I prezzi dello sfuso, negli anni Settanta, erano così bassi che i produttori non potevano vivere solo di quello. Aumentò così il vino in bottiglia, ma non tutte le cantine erano pronte per questo passo».

«Non avevano gli strumenti necessari per la vendita – ha aggiunto Ress – come negozi o sale degustazioni. Il ruolo di “direttore marketing” ancora non esisteva, almeno come lo conosciamo oggi. Molte etichette furono un flop. E un’altra cosa che era assolutamente impossibile da reperire erano i buoni vini rossi: oh, come sono cambiati oggi i tempi! Quanto ai Riesling, erano quasi tutti dolci o con botrite. Le cose sono nettamente cambiate negli anni e, con esse, la qualità dei vini presentati alla Weinborse».

Tanto che oggi sono i vini rossi tedeschi, soprattutto ottenuti da Pinot Nero, a contendersi in molte regioni lo scettro con i territori internazionalmente più vocati, come la Borgogna. La promessa di una nuova era per i 200 produttori aderenti alla VDP, il cui modello rischia di essere replicato su scala nazionale da una nuova, contestata legge sul vino in corso di approvazione da parte del governo.

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