Passa dai social agli studi legali la guerra tra associazioni della sommellerie italiana. Fisar ha dato mandato allo studio legale dell’avvocato Andrea Duretti di Ghezzanno (PI) di inviare una lettera di diffida alla Scuola italiana sommelier presieduta da Nicola Ferrazzano.
La Federazione italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori chiede la rimozione del post che pubblicizza il terzo livello del corso, in cui viene citata appunto la Fisar, oltre ad Ais (Associazione italian sommelier).
«Scrivo la presente su incarico di Fisar in relazione alla pubblicazione apparsa su un vostro canale social ove si legge: “Corso online per sommelier professionale di 3° livello in 8 lezioni per chi ha già frequentato il 1° e 2° livello Ais o Fisar”».
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Si precisa che il marchio Fisar è un marchio registrato e viepiù che nessuna autorizzazione è stata concessa da Fisar alla Vostra scuola al fine di utilizzare, per proprio profitto, il marchio Fisar e/o comunque la denominazione della società da me rappresentata»
«Premesso quanto sopra, ad ogni effetto di legge e segnatamente al fine di interrompere la prescrizione, sono con la presente ad intimare la immediata rimozione di qualsiasi riferimento a Fisar nei vostri post o attività promozionali. Il tutto con riserva di adire competenti autorità al fine di vedere tutelati i diritti della Fisar da Voi violati mediante l’inserzione citata», conclude l’avvocato della Federazione.
Di tutta risposta, Ferrazzano ha pubblicato sui social la lettera dell’avvocato, citando nuovamente il «Corso online per sommelier professionale di 3° livello anche per chi ha già frequentato il 1° e 2° Livello Ais o Fisar o Fis o Aspi». E aggiungendo un sintetico: «Voi cosa ne pensate??». Fuochi d’artificio in ritardo per il 2021 della sommellerie italiana.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila (in primis quelli cagionati da haters e “screditatori” seriali). Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia.