Consorzio Tutela Vini del Sannio: Libero Rillo non si dimette

Pace fatta con le associazioni di categoria

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Dalla richiesta di dimissioni al chiarimento condizionato. Libero Rillo resta alla presidenza del Consorzio di Tutela Vini del Sannio, dopo l’incontro dei giorni scorsi con le associazioni di categoria che ne chiedevano le dimissioni (Confagricoltura, Cia e Unicaa Benevento). L’emergenza è rientrata. Ma il presidente è avvisato: niente più decisioni prese senza coinvolgere tutte le parti in gioco. Sindacati e soci del Consorzio compresi.

A scaldare gli animi è stato un protocollo d’intesa che Libero Rillo ha sottoscritto con Coldiretti nell’ambito del più ampio accordo sul sigillo digitale antifrode da apporre alle bottiglie di vino Igt (circa 13 milioni) a «garanzia di origine e tracciabilità, a tutela di produttori e consumatori». Un progetto sperimentale avviato dal Consorzio Tutela Vini del Sannio con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Agroqualità.

A margine del documento ufficiale, votato dall’assemblea dell’ente, Libero Rillo ha firmato un “protocollo d’intesa” con Coldiretti, senza informare le altre associazioni di categoria e i soci del Consorzio. Da qui l’accusa di «mancanza di terzietà» mossa da Confagricoltura Benevento, Cia Benevento e Unicaa Benevento, tramite i rispettivi rappresentanti Antonio Casazza, Carmine Fusco e Fabio Di Bellonia.

L’INCONTRO TRA LIBERO RILLO, CONFAGRICOLTURA, CIA E UNICAA

Antonio Casazza confagricoltura benevento Consorzio Tutela Vini del Sannio Libero Rillo non si dimette
«In un momento storico molto delicato della viticoltura beneventana – recitava la nota congiunta delle tre associazioni di categoria – dopo una campagna assolutamente deludente per i viticoltori, aggravata dalle tante incertezze di mercato, anche alla luce della recente decisione Ue sugli alert sanitari in etichetta, e dopo due anni di pandemia, che hanno martoriato l’apparato vitivinicolo del Sannio, siamo costretti a registrare una scarsa trasparenza da parte del Consorzio. Non è concepibile avere un Consorzio debole e, soprattutto, fazioso e di parte».

Parole durissime che si sono in parte sciolte sotto al sole del recente incontro di Libero Rillo con le parti in causa. «Abbiamo deciso di chiarire, smorzare i toni – spiega a winemag.it il presidente di Confagricoltura Benevento, Antonio Casazza (nella foto, sopra) – dal momento che l’errore è stato riconosciuto sia dal pinto di vista formale che sostanziale. Siamo stati rassicurati dalla promessa che le iniziative future saranno prese con spirito di condivisione e non di parte».

«Ci siamo chiariti – commenta a winemag.it il presidente del Consorzio Vini del Sannio, Libero Rillo – grazie alla consapevolezza che in un percorso possano capitare degli incidenti. Ci siamo ripromessi di stare più attenti ed evitare di urtare la suscettibilità altrui. Fare le guerre, in un territorio come il nostro in cui c’è bisogno di correre, non porta da nessuna parte, anche se si vince. Le mie dimissioni avrebbero portato al voto in un clima non sereno. D’altro canto, non è morto nessuno, gli animi si sono calmati e siamo già ripartiti».

I DETTAGLI DELL’ACCORDO CON COLDIRETTI

Emergono così anche i dettagli del documento sottoscritto da Rillo tenendo all’oscuro i soci del Consorzio. «Nell’ambito del progetto dei sigilli digitali da apporre alle bottiglie Igt – spiega il presidente – abbiamo potuto contare sull’appoggio di Coldiretti, che ha uffici ben strutturati a Roma e ci ha dato una mano fondamentale con la burocrazia.

Il protocollo d’intesa firmato a margine dell’accordo ufficiale non aveva valore giuridico, ma assicurava l’ulteriore appoggio di Coldiretti nella divulgazione del progetto relativo al sigillo sui vini Igt del Sannio».

Di fatto, l’intesa a tre (più uno) è stata siglata a Palazzo Rospigliosi a Roma il 28 gennaio in presenza di Libero Rillo per il Sannio Consorzio Tutela Vini, degli amministratori delegati di Agroqualità e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Enrico De Micheli e Francesca Reich, nonché del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. Da qui l’ira delle altre associazioni di categoria. Placata sino a prossimo, eventuale avviso.

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