Aleatico Igp Puglia 2012 Vinaccero, Cantina Coppi

Vinaccero di Cantina Coppi è ottenuto da uve Aleatico 100%, coltivate in contrada Marchione, a Conversano, in provincia di Bari. Contrada molto nota, per via del famoso Castello Marchione, residenza estiva del Conte di Conversano.

Il terreno di quest’areale è quello tipico della valle d’Itria: calcareo-carsico, ben drenato. Il vino nel bicchiere si presenta di colore rosso scuro molto compatto, che ricorda la buccia della melanzana.

La fermentazione è controllata, con il contatto del mostro con le bucce, in modo da poter cedere il colore ed il tannino. L’affinamento avviene in acciaio, per 18 mesi. Ma risultano fondamentali i successivi 2 anni, in botte. La lavorazione del vino viene perfettamente letta nelle fasi di degustazione.

LA DEGUSTAZIONE
All’olfatto il vino è austero, complesso, spiccano i sentori di frutti rossi, ribes, amarene, more, ciliegie mature. Seguono le sensazioni di spezie come la cannella. Al gusto è abboccato, caldo, con un tannino ben presente ma elegante, che si integra perfettamente nella struttura del vino. Vinaccero di Cantina Coppi chiude con una leggera nota minerale.

Un vino da tutto pasto, ideale con i primi piatti conditi da sughi importanti (come le tagliatelle ai funghi porcini). Accompagna bene anche zuppe di legumi e cereali o dolci come la crostata ai frutti rossi. Si consiglia di aprirlo con largo anticipo o decantarlo, per apprezzarne gli aromi.

LA CANTINA
L’azienda Coppi nasce nel 1882. Nel 1966 entra in azienda un giovane enologo, innamorato del suo territorio ed appassionato del suo lavoro: è Antonio Coppi. Nel 1979 rileva la cantina che, a tutt’oggi, è di proprietà della famiglia.

Essendo tra i primi viticoltori della regione, Antonio compie immensi sacrifici per far conoscere i vitigni pugliesi e i suoi vini in tutto il territorio nazionale e non solo. Gli anni Settanta sono quelli in cui le uve pugliesi arricchivano i vini del nord e della Francia.

L’enologo Coppi è stato tra i primi a comprare un’imbottigliatrice, fermamente convinto della valore del suo lavoro e della sua terra. Un amore trasmesso anche agli eredi dell’azienda: i figli Lisia, Miriam e Doni.

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