ร Tenute Silvio Nardi la Cantina dell’anno Centro Italia per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it (disponibile a questo link). Fondamentale per il riconoscimento รจ il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca al Brunello di Montalcino Docg 2018 Vigneto Manachiara, che si conferma fiore allโocchiello dell’azienda con 96/100. Ma la cantina merita di essere scoperta per tanti motivi. Ci piace innanzitutto definire “Tenute Silvio Nardi” un “plurale – singolare” che fa rima con Montalcino. Sono due le tenute, due i versanti, Ovest e Est, otto le parcelle, ognuna espressione del puzzle che Tenute Silvio Nardi riesce a portare nel calice. Una missione che si compie tra Casale del Bosco e Manachiara, ad opera di Emilia ed Emanuele Nardi, Mario Pisanu e Fabrizio Lazzeri.
Tutto inizia nel 1950, quando Silvio Nardi, titolare ad Altotevere umbro di una delle prime aziende-leader internazionali nel settore delle macchine agricole, acquista la tenuta di Casale del Bosco a Montalcino. Nel 1958, primo “forestiero” ad investire nel vino a Montalcino, ancora paese misconosciuto alle cronache enologiche mondiali, Silvio Nardi battezza la prima bottiglia di Brunello, quando neppure esisteva ancora il Consorzio del Brunello. Il 1962 รจ lโanno del โbisโ con l’acquisto di Tenuta di Manachiara, 40 ettari di vigneti a Castelnuovo dellโAbate, a 25 km di distanza da Casale del Bosco. Il prezioso Cru di Brunello prende tuttora il nome da questo vigneto.
SILVIO NARDI TRA I FONDATORI DEL CONSORZIO DEL BRUNELLO DI MONTALCINO
Nel 1967 Silvio Nardi รจ tra i fondatori del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, libera associazione tra produttori. Ma non รจ finita. Nel 1972 Silvio Nardi acquisisce la Tenuta di Bibbiano a Buonconvento, localitร che da sempre vanta come simbolo architettonico il bellissimo castello medievale (IX sec.) posseduto dalla famiglia Nardi. Un altro anno da incorniciare รจ il 1985, quando Emilia, la figlia minore di Silvio Nardi, entra in azienda. A soli 20 anni, d’intesa con i fratelli, favorisce lโintroduzione di radicali cambiamenti nel processo di produzione vinicola e di conduzione aziendale.
Nel 1990 Emilia Nardi subentra al padre nella direzione aziendale e intraprende un processo di ristrutturazione dei vigneti e di riorganizzazione della cantina. Allโesperienza della tradizione si affianca la ricerca scientifica con lโintroduzione delle selezioni clonali del Sangiovese Grosso. Nel 1995, annata classificata come eccellente, nasce il Brunello ottenuto dai vigneti di Manachiara, ancora oggi fiore allโocchiello dell’azienda, che nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 si aggiudica 96/100, con l’annata 2018. La metร degli anni Novanta รจ fondamentale anche per la definizione dei terroir aziendali, ognuno con sue caratteristiche proprie da riversare nel calice.
La 2004 รจ la prima annata di produzione del Brunello Poggio Doria, prodotto con le uve dallโomonimo vigneto di Casale del Bosco. Il Ministero delle Politiche Agricole conferisce ad Emilia Nardi il premio “Dea Terra” per lโinnovazione in agricoltura. Oggi Tenute Silvio Nardi vanta 36 vigneti e punta tutto sulla selezione clonale dai vecchi vigneti. L’obiettivo? Proiettare il passato nel futuro: una visione che risiede nel Dna della famiglia e che la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 vuole sottolineare.
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