Sicilia en Primeur 2022: viaggio tra Nero d’Avola, Frappato, Cerasuolo di Vittoria e Grillo

L’isola vista con gli occhi di quattro cantine: Zisola, Feudo Maccari, Terre di Giurfo e Horus

Sicilia en Primeur 2022 viaggio tra Nero d'Avola, Frappato, Cerasuolo di Vittoria e Grillo

Differenze nelle differenze. Nel «continente in miniatura», come definisce la regione Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia, la zona sud occidentale è a sua volta un mosaico di diversità, che si conferma tale anche a Sicilia en Primeur 2022.

Un areale, quello che si estende fra Noto (SR) e Vittoria (RG), che punta ad affacciarsi sul mercato con vini identitari e riconoscibili. Non solo sulla base dell’internazionale Syrah, ma soprattutto con gli autoctoni Nero d’Avola, Frappato (leggi Cerasuolo di Vittoria) e Grillo.

Sono convinto che questa zona stia parlando di un Nero d’Avola diverso – sottolinea Filippo Mazzei di cantina Zisola – migliore e di più alto livello. All’inizio, fino ad una decina di anni fa, anch’io ero spaventato dalla percezione che c’era del Nero d’Avola».

«Ce n’era molto sul mercato – aggiunge – ed era un prodotto di prezzo. Ora Noto e Pachino si stanno distinguendo come sottozone in cui questo vitigno dà il meglio di sé. Il nostro limite è solo quello di non avere molti produttori».

IL NERO D’AVOLA

Ne è un esempio il Sicilia Noto Rosso Doc “Doppiozeta”, annata 2018, di Zisola. Nero d’Avola in purezza dai due appezzamenti più vocati della tenuta, tra le tappe toccate dal tour di Sicilia en Primeur 2022. Un vino che fa di struttura e freschezza la sua chiave di lettura. Naso ricco che alterna frutto rosso maturo a spezie delicate ed un tocco boisé. Fine ed elegante.

Coltivazione ad alberello per il Nero d’Avola. Forma di allevamento tradizionale che consente alla vite di proteggere i grappoli dai raggi solari grazie alla folta chioma. Un approccio, quello della coltivazione ad alberello, utilizzato anche Feudo Maccari.

L’azienda, sempre nell’areale di Noto, alleva il Nero d’Avola a partire da marze di proprietà. Una scelta ben precisa fatta per mantenere il più possibile l’identità della singola sotto zona finanche al cuore del clone della vite.

Il Sicilia Doc Nero d’Avola “Nerè”, annata 2019, di Feudo Maccari è un rosso agile ma non banale. Naso intenso che apre sul frutto rosso maturo per poi arricchirsi con piacevoli note di macchia mediterranea ed erbette aromatiche. Di buon corpo ha un tannino presente e vivo cui fa da contraltare la grande freschezza, per un sorso piacevole e beverino.

Meno verticalità e più morbidezza per i Nero d’Avola della zona di Vittoria, nel ragusano, altra zona interessata da Sicilia en Primeur 2022. Il Vittoria Doc Nero d’Avola “Sole e Terra” 2019 di cantina Horus apre su note di marasca, fragola e prugna. Segue una vena speziata con liquirizia in primo piano. Sorso rotondo e pieno con tannino molto vellutato.

Maggiore rotondità per il Sicilia Doc Nero d’Avola “Kudyah” 2019 di Terre di Giurfo. È il frutto surmaturo a guidare lo spettro olfattivo, condito da un tocco di cannella. La buona acidità supporta il sorso e fa da contraltare al corpo pieno ed al tannino.

IL FRAPPATO

Sicilia en Primeur 2022 viaggio tra Nero d'Avola, Frappato, Cerasuolo di Vittoria e Grillo

Se nel ragusano il Nero d’Avola si esprime con pienezza e rotondità è il Frappato a regalare una bevuta più semplice, agile e moderna. Estremamente godibile il Vittoria Doc Frappato “Belsito” 2020 di Terre di Giurfo. Ciliegia, ribes, mirtillo, un tocco di geranio. Il tannino c’è ma è bilanciato dalla viva freschezza.

Il Vittoria Doc Frappato “Sole e Terra” 2020 di Horus si presenta rosso rubino intenso. Fresco già alla vista. Frutti di bosco, geranio ed un tocco di pepe. Morbido e giustamente tannico regala un sorso gradevole, giovane e scorrevole.

CERASUOLO DI VITTORIA

Dall’unione di Nero d’Avola e Frappato nasce il Cerasuolo di Vittoria, unica Docg Siciliana che non poteva mancare all’appello di Sicilia en Primeur 2022. Il Cerasuolo di Vittoria Docg “Maskaria” di Terre di Giurfo tra il nome proprio da dall’utilizzo dei die due vitigni autoctoni che si “mascherano” vicendevolmente lavorando in modo sinergico.

Ne risulta un vino dal colore rosso rubino molto intenso che apre al naso su note di mora, lampone, ciliegia molto matura. Seguono un piacevole sentore erbaceo ed un tocco di spezie scure. In bocca è scorrevole eppur pieno. Il tannino, vellutato, è supportato da una piacevole freschezza.

Parla la stessa lingua il Cerasuolo di Vittoria Docg “Pittore contadino” 2018 di Horus. L’etichetta è un omaggio a Francesco Giombarresi, pittore di Comiso (RG) famoso per i suoi dipinti della dimensione di un francobollo. Nota speziata più marcata, cacao e liquirizia. Caldo al palato mantiene una piacevole bevibilità.

IL GRILLO

Anche la bacca bianca autoctona più rappresentativa racconta una storia che attraversa il territorio, nell’ambito del tour di Sicilia en Primeur 2022. Se ad est, verso Noto, i vini sono più pieni ed aromatici a ovest, verso Vittoria, i vini si fanno più freschi e diretti.

Il Sicilia Doc Grillo “Olli” di Feudo Maccari è pieno al naso. Fiori e frutta bianca in evidenza. Scorrevole e beverino al palato. Il Sicilia Doc Grillo “Family and Friends”, sempre di Feudo Maccari, ha una maggiore rotondità data la passaggio in legno.

Il Sicilia Doc “Azisa” 2021 di Zisola si completa con 15% di Catarratto. Naso simile ad “Olli” ha in più una nota calcarea ed una maggiore sapidità al palato data dai terreni dell’azienda. Il Sicilia Doc Grillo “Sole e Terra” di Horus ed il Sicilia Doc Grillo “Suliccenti” di Terre di Giurfo risultano invece più semplici e diretti al naso. Più erbacei e meno fruttati con una maggiore vena citrica al sorso.

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