Private label da record: i vini Fior Fiore Coop in degustazione a Vinitaly

VERONA – Il vino “del supermercato” per la prima volta a Vinitaly. Le otto etichette della linea Fior Fiore Coop saranno in degustazione domani, a Verona, nella giornata di chiusura della più importante Fiera del vino italiano.

L’appuntamento è dalle ore 11 alle ore 16 in Sala Argento – Palaexpo, ingresso A2 (piano -1). Sarà a disposizione del pubblico tutta la linea, assieme ai rappresentanti delle 22 cantine produttrici.

E’ la prima volta in assoluto che una linea di vini “a marchio” (ovvero una private label) entra a Vinitaly. “Un onore per Coop e un ulteriore modo per festeggiare il 2018, anno del Settantesimo del nostro prodotto a marchio”, commenta Roberto Nanni, responsabile del progetto Coop.

I VINI FIOR FIORE COOP
Lanciati nell’autunno scorso in edizione limitata e senza tanto clamore, i vini “si sono rivelati sin da subito una scommessa vincente”, assicura l’entourage della Cooperativa.

Vini tipici e spumanti di alta qualità rappresentativi di regioni, territori, vitigni, culture e realtà produttive molto diversi tra loro. Otto etichette rappresentative del patrimonio vitivinicolo italiano.

Dal Valdobbiadene Prosecco Superiore al Franciacorta Millesimato, dal Gewürztraminer dell’Alto Adige al Rosso di Toscana “Bravìolo”, dal Primitivo di Manduria al Lambrusco di Modena “Casalguerro”.

Sino agli ultimi nati, il Fiano di Avellino e il Sauvignon dei Colli Orientali del Friuli. Ma il numero è destinato a aumentare. I due principali punti di forza? Coop garantisce “l’unicità e la rispondenza ad alti parametri qualitativi”.

LA FILOSOFIA
“L’unicità di cui parliamo – spiega Roberto Nanni – può essere  legata, per esempio, alla scelta di un determinato vigneto, oppure di un particolare blend che l’enologo ha costruito con sapienza e passione, o ancora da un particolare processo di affinamento o da un invecchiamento superiore”.

Aspetti “che vanno anche oltre a quanto previsto dai disciplinari di produzione dei singoli vini (DOC/DOP, DOCG o IGT)”.

“Quel vino, con quelle specifiche caratteristiche – approfondisce Nanni – viene imbottigliato dalla cantina partner solo ed unicamente per il marchio Fior Fiore: un marchio che, godendo di un altissimo grado di notorietà e fiducia da parte dei consumatori, riesce a veicolare il posizionamento di ‘eccellenza al giusto prezzo’ dei prodotti Fior Fiore Coop anche nei vini tipici di fascia premium”.

Quanto alla qualità, la richiesta di Coop prevede l’intera tracciabilità della filiera, sino all’azienda agricola e ai singoli vigneti, il controllo dei processi enologici delle cantine, rigorose verifiche sulle aziende agricole in riferimento ai trattamenti in campo ed alle varietà utilizzate e il rispetto dell’etica nella filiera.

Le caratteristiche del lavoro in vigna fanno riferimento alla campagna “Buoni e Giusti”, che coinvolge dal 2016 tutte le filiere ortofrutticole più a rischio. Vengono inoltre fissati limiti molto restrittivi sul vino in riferimento all’uso dei fitofarmaci e dei solfiti.

Per quanto riguarda gli imballi è richiesto soltanto l’utilizzo di bottiglie in vetro scure, ai fini di prevenire una possibile ossidazione del vino, e di tappi privi di inchiostro.

Ogni proposta ed ogni nuova annata di ciascun vino viene sottoposta in forma anonima a sessioni di degustazioni con un team di sommelier Ais (Associazione italiana sommelier).

“Il vino in degustazione – evidenzia Nanni – risulta idoneo al progetto Fior Fiore solo se esprime le caratteristiche tipiche del territorio, dei vitigni e della denominazione a cui appartiene. Tanta attenzione e lavoro e ora l’approdo al Vinitaly”.

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