Il Tornamagno, prodotto ed imbottigliato da Colonnara è uno dei tanti esempi di vini Igt dietro i quali si celano prodotti eccellenti, migliori di tanti altri che si forgiano della fascetta Docg.
Un ottimo rapporto qualità prezzo per un vino complesso sotto tutti i punti di vista il cui prezzo si aggira intorno agli 11 euro e che non a caso ha vinto un diploma di gran menzione al concorso enologico internazionale.
L’annata che abbiamo degustato è la 2010. Attualmente è in commercio l’annata 2013. Nel calice rosso rubino tendente al granato, un vino denso, limpido e poco trasparente, anzi un colore profondo come i sentori che regala dal punto di vista olfattivo.
Aromi intensi di frutta rossa matura e di confettura di more e marasca, petali di rosa appassiti, spezie dolci, vaniglia e liquirizia. Al palato caldo, strutturato, suadente e rotondo. Nonostante l’annata sia da considerare matura regala ancora una freschezza di beva, la sapidità non è percettibile, i tannini morbidi e vellutati.
Un vino elegante con un finale persistente. La gradazione alcolica di 14% e si abbina a preparazioni molto strutturate: piatti succulenti, saporiti, ricchi di aromi e spezie. Primi piatti con ragù di cacciagione e selvaggina.
Carni bovine, suine, ovine cotte con intingoli, aromatizzate con aglio, rosmarino e tartufo, selvaggina da penna ripiena, selvaggina da pelo in salmì, formaggi stagionati anche maturati con erbe.
LA VINIFICAZIONE
Prodotto con un blend di uve Montepulciano e Sangiovese allevate a cordone speronato sulle colline marchigiane su terreni brecciosi e di medio impasto. Le uve vengono raccolte manualmente con una resa di 90 q.li/ha.
Dopo una macerazione con le bucce per 10-15 giorni a temperatura controllata segue lavorazione in acciaio per circa 24 mesi. Il Tornamagno viene affinato in piccole botti di rovere per almeno dodici mesi e successivamente subisce un ulteriore lungo affinamento in bottiglia.
La prima annata di produzione del Tornamagno è stata la 1985, da allora è salito più volte su diversi podi di concorsi enologi mondiali. Una curiosità che abbiamo scoperto è che il nome “Tornamagno” si rifà ad una antica pratica contadina con la quale si era soliti rinforzare il vino vecchio con la frutta matura per renderlo più piacevole e rivitalizzarne l’aroma, pratica dismessa e mai adottata nella vinificazione attuata dall’azienda.
La cooperativa di Colonnara si trova a Cupramontana ed è nata nel 1959 per iniziativa di 19 agricoltori. L’azienda conta oggi 110 soci e, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative ed alla pratica di un’agricoltura eco-compatibile, ha sviluppato una produzione contraddistinta da vini e spumanti di alta qualità, distribuiti sull’intero territorio nazionale e all’estero.
Il microclima delle colline marchigiane sulle quali si trovano i vigneti varia da zona a zona, con altitudini che vanno dai 350m ai 650m slm. La diversa composizione dei terreni rappresenta il grande patrimonio aziendale di Colonnara, irripetibile in altri luoghi e quindi unico ed in particolare, la collocazione sulla riva destra del fiume Esino dei vigneti Colonnara fa sì che essi risentano maggiormente dell’influenza dell’Appennino Umbro-Marchigiano rispetto ai vigneti collocati sulla riva sinistra.
4Essi si trovano ad un’altezza superiore rispetto ai secondi e di conseguenza le uve raggiungono la maturazione più lentamente, mantenendo quindi quelle caratteristiche di acidità che a loro volta permettono al vino un invecchiamento più lungo.
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[…] a Cupramontana (An). Azienda, Colonnara, della quale abbiamo molto apprezzato il Marche Rosso Igt Tornamagno 2010 disponibile nel canale horeca, ma un po’ meno questo Verdicchio che risulta certamente […]