Barolo: lieve incremento delle vendite, ma cala prezzo dello sfuso rispetto al 2019

I dati diffusi dal Cda Consorzio, che ha incassato il no dei produttori ai provvedimenti emergenziali

In seguito allo svolgimento dell’assemblea dei soci nella quale i produttori di Barolo hanno deciso di non introdurre provvedimenti emergenziali per la prossima vendemmia – come la riserva vendemmiale del 10% proposta dal Consiglio di Amministrazione – emerge con chiarezza la situazione della denominazione Barolo Docg.

Per quanto riguarda la vendita, si registra un incremento del 3% rispetto ai primi sei mesi del 2019. Per quanto riguarda il valore dello sfuso, il prezzo varia dai 5,50 euro/l ai 6 euro/l, con una flessione di circa il 15-17% rispetto allo stesso periodo del 2019, un valore che è in linea con la situazione post-pandemica di molte altre denominazioni di pregio.

Anche le giacenze, considerato il periodo di invecchiamento obbligatorio richiesto dal disciplinare, risultano in linea con la media degli ultimi anni. “Le condizioni in cui si trova la denominazione non hanno per il momento richiesto interventi tempestivi”, evidenzia l’ente piemontese in una nota.

“Il Consorzio e il suo CdA – si legge ancora – analizzeranno con attenzione sia l’evolversi della situazione commerciale sui vari mercati, sia i dati post-vendemmia, sempre nell’ottica di preservare la buona salute della Docg”.

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