Un intero anno dedicato a raccontare il Nero d’Avola, attraverso un tour mondiale riservato alla varietà più nota della Sicilia. Col Natale alle porte, è tempo di bilanci per Planeta, che nel 2018 ha così voluto rilanciare sui mercati internazionali il Nero d’Avola, promuovendone una nuova e più profonda conoscenza.
Si è concluso nei giorni scorsi, con due tappe ravvicinate – a Parigi, in occasione de Le Grand Tasting 2018 di Bettane+Desseauve, e a Nairobi, alla presenza di media e dei winelover del Paese – il progetto “Exploring Nero d’Avola“. Diciotto tappe in quattro continenti, dagli Stati Uniti al Giappone fino al Kenya.
IL TOUR
Partendo da Noto, terra d’origine del Nero d’Avola, il tour ha fatto tappa a Dubai, Abu Dhabi, Osaka, Tokyo, Londra, Verona, Montreal, Toronto, Seattle, Portland, Denver, Monaco, San Francisco, Los Angeles, Boston, Washington e appunto Parigi e Nairobi.
Alessio Planeta ha condotto il tour attraverso un seminario che ha alternato il racconto storico alle informazioni tecniche, il passato e il presente del Nero d’Avola, e una degustazione dedicata ai vini a cui questa varietà dà vita, frutto di zone diverse e di annate diverse.
“Il Nero d’Avola – spiega l’ad di Planeta – è il più diffuso e conosciuto vitigno a bacca rossa di Sicilia, ma non ha ancora conquistato il posto che merita in termini di conoscenza e apprezzamento tra le varietà del Sud: per questo abbiamo scelto di dedicare un progetto speciale al Nero d’Avola, a beneficio della diffusione e della valorizzazione di questa varietà, senz’altro da ricollocare correttamente nel panorama delle più importanti”.
Una “esplorazione”, appunto, seguendo le tracce del Nero d’Avola: eccezion fatta per l’Etna, infatti, le altre quattro cantine di Planeta – Menfi, Noto, Vittoria e Capo Milazzo – vedono come protagonista questa antica e nobile varietà.
“Stesso vitigno, stesse mani dell’uomo, ma terroir diversi: è questa l’essenza di Exploring Nero d’Avola”, spiega Alessio Planeta. “Il privilegio di produrlo in ben quattro differenti territori, ci ha dato la possibilità di studiarne le caratteristiche terroir per terroir e di apprezzare la sua capacità di interpretare i diversi areali viticoli siciliani”.
I DIVERSI TERROIR DEL NERO D’AVOLA
- Menfi. Su suoli argilloso calcarei il Nero d’Avola dà vita a vini con note di prugna e cacao. Completamente diverso è il risultato che nasce dalle sabbie rosse di Vittoria.
- Vittoria. Qui il Nero d’Avola entra da disciplinare nel blend del Cerasuolo di Vittoria Docg, esprimendo caratteristiche ben più giocose e fruttate, con le note fresche di fragola e ciliegia.
- Capo Milazzo. Il territorio di Capo Milazzo è una sorta di ‘isola nell’isola’: i suoli alluvionali e la vicinanza del mare danno vita a vini più freschi e vellutati, dove sono più spiccate le note di alga marina, tamarindo, agrumi.
- Noto. Infine c’è Noto, la vera e propria culla del Nero d’Avola, dove i suoli interamente calcarei danno vita a vini dalla struttura nobile, balsamica, con note di ribes nero, carruba, incenso.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai maggiori concorsi enologici internazionali in Europa. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini esteri per un importatore leader in Italia.