Operazione Ghost wine: vino sofisticato e cantine fantasma in provincia di Roma

In azione i carabinieri del Nas e gli ispettori della repressione frodi. Cinque gli indagati dalla Procura

Sequestrati in provincia di Roma oltre 30 mila litri di vino, 60 litri di vari aromi sintetici, caramello e altre sostanze idonee alla sofisticazione dei vini, per complessivi mille litri. È il risultato dell’operazione Ghost wine dei carabinieri del Nas di Roma, dopo l’indagine condotta dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi.

Scoperte diverse cantine fantasma, dedite alla produzione e al commercio di vini sofisticati per un valore superiore ai 500 mila euro, oltre alle attrezzature enologiche e ai serbatoi.

Il blitz, coordinato dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Tivoli Giuseppe Mimmo e non a caso denominato Ghost Wine, ha interessato non solo alcuni locali adibiti a cantine fantasma, ma anche abitazioni e pertinenze in uso alle cinque persone indagate.

L’OPERAZIONE GHOST WINE DEI NAS DI ROMA

Le ricerche dei militari e degli ispettori della repressione frodi si sono concentrate sulla ricerca di partite di vino sofisticato e di sostanze “dopanti” come zuccheri esogeni, acidi ed aromi. In particolare, è stato sequestrato uno stabilimento vinicolo non censito nei registri nazionali.

L’indagine è scaturita in seguito alle analisi chimiche su campioni di vini Dop e Igp del Lazio, detenuti all’interno di uno stabilimento enologico in provincia di Roma. I controlli effettuati dal laboratorio Icqrf di Perugia hanno evidenziato la presenza di acqua e zuccheri non naturali dell’uva.

Le investigazioni hanno permesso di accertare che i cinque indagati si avvalevano di forniture di vini da parte di altre cantine, che cedevano prodotti comuni anche “in nero”.

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