FIRENZE – Aggiungi un posto a tavola, che c’è un Gallo Nero in più. Fotografato, instagrammato, ammaccato e sporcato (di vino, of course). Il successo del Chianti Classico, in Italia e all’estero, si misura (anche) dalla lunghezza variabile del tavolo che, di anno in anno, funge da appoggio per centinaia di bottiglie della Denominazione, alla Stazione Leopolda di Firenze.
E’ l’anteprima delle nuove annate, che il Consorzio di Tutela chiama “Collection“. Un evento unico nel suo genere, in grado di attirare giornalisti (oltre 250) e operatori del settore (più di 1.800 tra italiani e stranieri) da tutto il mondo, con più di 30 diversi Paesi rappresentati.
La passerella di vetro e vino luccicante, quest’anno, è risultata lunga 48 metri. Tanti ne sono serviti per poggiare 480 campioni delle ultime annate di Chianti Classico Docg (2017/2013), Chianti Classico Docg Riserva (2016/2010) e Chianti Classico Docg Gran Selezione (2016/2011).
Una cifra record che sale a 721 se si considerano le etichette in degustazione per il pubblico, nella due giorni. Per un totale di oltre 9.500 bottiglie, servite dai produttori e da una squadra di 50 sommelier Ais che ha percorso in media 22 chilometri in 48 ore, per venire incontro alle esigenze degli ospiti.
“Il bancone delle bottiglie destinate all’assaggio in anteprima da parte degli esperti si allunga di anno in anno – ha evidenziato Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – e questo è un buon segno. Significa che l’attenzione e la competitività dei viticoltori chiantigiani cresce e, con queste, la voglia di affrontare in maniera decisa il mercato”.
Non a caso la quantità di vino sfuso che viene destinata agli imbottigliatori sta diminuendo. In 10 anni è passata da 100 a 50 mila ettolitri. “Due tendenze che noto con piacere e gioia – ha aggiunto Manetti – sono la sempre maggiore fiducia nel Sangiovese, declinato zona per zona. La seconda è la sostenibilità. Vedo un grande impegno da parte di tutti i viticoltori nel cercare di avere sempre più rispetto della natura, nell’attività produttiva”.
Il buon momento della Denominazione è confermato anche dai dati economici. La crescita in valore della Denominazione è certificata ed è il grande obiettivo dell’anno per il Consorzio. L’Osservatorio prezzi Maxidata dice che aumenta il prezzo dello sfuso, salito del 37%, stabilmente sopra i 3 euro al litro.
Riserva e Gran Selezione, poi, sommate insieme aggregano il 37% dei venduti e generano il 52% del fatturato della Denominazione. Per quanto riguarda i mercati, il Chianti Classico si conferma un vino dalla forte vocazione internazionale.
L’export si assesta al 77% del venduto, con Usa al primo posto (34%), seguiti dal mercato nazionale (23%), con segnali di netto risveglio. Grande performance nel 2018 per il Canada, cui spetta la medaglia di bronzo delle esportazioni con l’11%. Poi Germania, Uk e Giappone.
“Per dare ulteriore valore alla Denominazione – ha sottolineato il presidente del Consorzio – intendiamo lavorare in concerto con i nostri produttori per le Mga. Il consumatore, ormai, non chiede più quanti anni di botte fa un vino, bensì da dove arriva”.
“Autenticità e territorialità – ha concluso Manetti – possono essere garantite appunto dalle Menzioni geografiche aggiuntive, che aiutano a trasferire profumi, valori, cultura e territorio all’interno di una bottiglia, già di per sé ricca di vino unico e non riproducibile da nessun’altra parte al mondo”.
I MIGLIORI ASSAGGI ALLA CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2019
Di seguito i migliori assaggi alla Chianti Collection 2019. Il giusto compromesso tra bevibilità attuale e precisione del corredo naso-bocca, tenendo conto anche delle prospettive future che sapranno esprimere i campioni segnalati (soprattutto nel caso dei campioni di botte) e la loro tipicità rispetto ai canoni della Docg.
- CARPINETO – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
- PODERE LA CAPPELLA “QUERCIOLO” – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
- CASTELLO DI AMA “VIGNETO BELLAVISTA” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2016
- CONTI CAPPONI / VILLA CALCINAIA “VIGNA LA FORNACE” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2016
- CASTELLO DI VERRAZZANO “SASSELLO” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2015
- FAMIGLIA CECCHI RISERVA DI FAMIGLIA – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
- ORMANNI, BORRO DEL DIAVOLO – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
- TENUTA DI LILLIANO, LILLIANO – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
- FATTORIA LE FONTI – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2016
- IL PALAGIO DI PANZANO, “LE BAMBOLE” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2013
- L’ERTA DI RADDA (CAMPIONE DA BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
- BADIA A COLTIBUONO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
- CASTELLO DI MONSANTO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
- LE FILIGARE (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
- TENUTA DI ARCENO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
- TENUTA DI CAMPOMAGGIO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
- CANTINA RIPOLI – CHIANTI CLASSICO DOCG 2016
- CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2016 – NARDI VITICOLTORI
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Nato con la penna in mano, poi ci è finito pure un calice. Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi WineMag.it. Segno Vergine allergico alle ingiustizie, innamorato delle cause perse e del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto del lettore. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” in collaborazione con la redazione e partecipo come giurato a concorsi enologici internazionali. Nell’ultimo anno ho curato la selezione vini esteri per un importatore leader in Italia. Apprezzi indipendenza e qualità dell’informazione? Sostieni WineMag.it con almeno un euro al mese.