La Toscana è tra le mete vinicole preferite al mondo. L’enoturismo in pratica qui è di casa, non solo per la grande e qualificata offerta rappresentata in ogni luogo dalle cantine, ma anche e soprattutto per un’accoglienza che negli anni ha saputo fare la differenza. A certificare le ragioni di tale successo l’ultima edizione del rapporto sul turismo enogastronomico redatto dalla World Food Travel Association e dell’Università degli Studi di Bergamo in collaborazione con il Touring Club Italiano.
Tra gli elementi che giustificano secondo il rapporto una crescita esponenziale di questa forma di turismo, la cosiddetta offerta “emozionale” di cui la Toscana è all’avanguardia. Dalle cantine d’autore, ai grandi cru, dal trekking nei vigneti, alle passeggiate a cavallo, questo e tanto altro alla base del successo.
«Le esperienze emozionali sono ciò che cerca il turista di oggi e ciò che le nostre cantine in questi ultimi anni hanno messo a punto fino a rappresentare dei veri e propri modelli per l’Italia e per il mondo – spiega il Presidente del Movimento Turismo Vino Toscana, Violante Gardini – commentiamo così i dati di crescita che il rapporto mette in evidenza e non possiamo che concordare sul fatto che la Toscana stia vivendo un momento molto felice grazie al lavoro delle nostre cantine».
Non è un caso che proprio ventisette anni fa l’evento che ha rivoluzionato il modo di vivere il vino, Cantine Aperte, sia nato proprio in Toscana.
LE ESPERIENZE DEL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO TOSCANA
Se è una novità presentata dal rapporto, non lo è certo per il Movimento Turismo del Vino Toscana che nel portale www.mtvtoscana.com ha una pagina dedicata proprio alle “esperienze” da fare nelle cantine sparse per la regione.
Si va dai percorsi a cavallo a quelli in mountain bike o in quad attraverso i vigneti. Le tradizionali visite in cantina possono essere arricchite da corsi di cucina tradizionale, o da incontri ravvicinati con enologi e agronomi che durante la vendemmia guidano gli appassionati alla scoperta di come nasce il prodotto.
Ci sono poi le attività legate al benessere come la vinoterapia nelle tante Spa a disposizione, o come dormire in mezzo a un vigneto, degustare il vino in abbinamento a sottofondi musicali fino a matrimoni che hanno come sfondo le vigne e le cantine.
Il tutto prenotabile e raggiungibile attraverso uno smartphone «perché questo è quello che richiedono i turisti millennials, facilità di accesso e immediate risposte alle proprie esigenze, per una esperienza che rimarrà impressa per sempre e questa è la nostra differenza», conclude Violante Gardini.
IL RAPPORTO SULL’ENOTIRISMO
Il 98% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno un’esperienza enogastronomica nel corso di un viaggio compiuto negli ultimi tre anni, a prescindere che si siano mossi per turismo balneare, di montagna o per business.
Sempre nello stesso arco di tempo il 45% ha fatto almeno un viaggio con pernottamento che abbia avuto come motivazione primaria un’esperienza enogastronomica (erano il 30% del 2017, e il 21% del 2016).
Un aumento del +48% di interesse in un anno, con le esperienze enogastronomiche che sono ormai un elemento presente nella vacanza di tutte le tipologie di turisti, soprattutto per i più giovani.
Tra le destinazioni maggiormente proposte dai tour operator internazionali spiccano la Toscana (presente nel catalogo di offerta del 72% degli operatori considerati) e il Piemonte (59%).
IL VINO IN TOSCANA
E’ la regione che può vantare quasi 60 mila ettari di vigneti, infiniti filari di viti che disegnano colline e panorami famosi in tutto il mondo. Il 92% di tali vigneti fornisce vini DOP (DOCG e DOC) per un totale di 1.600.000 ettolitri (93% è rosso). Importante anche il volume dell’IGP: 666.000 ettolitri (75% rosso). Le province con maggiore superficie coltivata a vite sono Siena (19.870 ettari), Firenze (16.850 ettari) e Grosseto (8.890 ettari).
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