Se in Asia Orientale l’Italia va al rallenty come registra la sintesi dello Studio dell’Osservatorio di Vinitaly-Nomisma 2019, presentato in occasione della conferenza stampa di Vinitaly, con una presenza ancora marginale a fronte delle potenzialità del 6,5% di quota di mercato, ci sono alcuni singoli casi aziendali che pur nel quadro generale di “affaticamento” dovuto soprattutto ad una politica dei dazi sfavorevole, vanno in controtendenza con dati positivi molto soddisfacenti.
E’ il caso di Carpineto Grandi Vini di Toscana la griffe nata 50 anni fa in Chianti Classico più volte top 100 proprio con un vino Rosso Dop, il Nobile di Montepulciano e che con tutti i grandi rossi in portfolio aziendale tira la volata al vino fermo.
LA CRESCITA
+ 24% in Cina e + 41% in Corea per il 2018.
“Una crescita consistente che riteniamo si confermerà anche per il 2019 dagli indicatori che stiamo già avendo. Nel complesso il 2018 è stato un anno positivo per il marchio Carpineto in molti dei mercati target per l’azienda: in Italia +7%, USA +28%, Brasile 25%, Cina 24% e Corea 41%.”
E’ Antonio Michael Zaccheo, giovane generazione della Carpineto e Responsabile Estero per l’azienda leader sul mercato estero a sottolineare l’importanza crescente sul mercato asiatico dei vini a denominazione.
“Siamo stati i primi, più di 20 anni fa addirittura, a esportare Il Nobile di Montepulciano in Asia posizionandolo ad un livello alto. Un vino signature per l’azienda. Il gradimento sempre più forte che riscontriamo con il Nobile s’inserisce in una trend ormai sempre più netto che vede sui mercati asiatici, ma ovviamente non solo, un successo sempre maggiore per i vini a denominazione, i vitigni autoctoni.
Per quanto riguarda infatti il mercato statunitense, da sempre per Carpineto un mercato target di primissimo piano, quest’anno Nobile, Chianti Classico e Brunello hanno fatto registrare una crescita di fatturato di oltre il + 25%.”
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