The Spirit gioca d’azzardo: nella nuova drink list un cocktail analcolico

MILANO – The Spirit Milano, giocando anche su un inatteso cocktail analcolico, apre le porte per presentare la nuova drink list.

Porte nere e pesanti, da cui fa capolino solo un timida luce attraverso degli oblò. Porte quasi anonime, nel caos della “Grande mela” italiana. Porte che rimandano agli Speakeasy americani dell’epoca proibizionista.

All’interno, il calore e la pacatezza di uno dei migliori cocktail bar di Milano. Scelta di materie prime d’eccellenza, sapienza nell’abbinarle e dosarle. Un fil rouge che lega le varie preparazioni. Così nasce la nuova lista di cocktail, pensati per stupire.

LE NOVITA’
È con vivo entusiasmo che Fabio Bacchi, bar manager di The Spirit, introduce il quarto cambio stagionale. Quattordici i cocktail che vanno ad affiancarsi alle 4 preparazioni fisse, per creare la Drink list Fall Winter 18 di The Spirit a tema “Il Gioco“. Il gioco in tutte le sue forme: gioco di società, gioco d’azzardo, gioco territoriale. Ecco quindi far capolino nomi che rimandano ai giochi da tavolo come Shanghai o Checkmate (scaccomatto).

Nomi che ricordano il gioco d’azzardo come The Joeker, Rien ne va plus (nelle due versioni Rosso e Nero) e Bluff. Il gioco rappresentato sul grande schermo con scene memorabili da cui traggono il nome Goldfinger e Russian Roulette. Il gioco raffigurato nell’arte con I Bari (noto quadro di Caravaggio) o il gioco come identità culturale in Pachinko (gioco tradizionale giapponese).

Una drink list con una precisa idea di fondo, non lunghissima (ed è un bene) e nella quale ognuno può trovare il bicchiere che incontra i propri gusti, se serve consigliato dai professionisti del The Spirit.

GLI ASSAGGI
Abbiamo avuto modo di degustare tre di questi “giochi”, primo fra tutti Bluff. Bluff perché ti inganna. Entra in bocca fruttato, fresco e speziato. Avvolge il palato e lascia una piacevole persistenza.

Ma, inaspettatamente, è analcolico. La base infatti è Memento (distillato di acqua aromatizzata alle erbe), cui si sommano shrub di agrumi, tè matcha, aloe vera, miele di melata e sciroppo di melagrano e pepe rosa.

Segue Not a Club Soda. Plymouth Gin, Falernum, lemongrass, habanero cordial, acqua e King’s Ginger gli ingredienti ma lo si capisce davvero solo assaggiandolo. Fresco, molto aromatico ma anche incredibilmente beverino e con una leggera ma decisa piccantezza che arriva solo a fine sorso. Equilibrato in tutte le sue note è terribilmente pericoloso nella sua facilità di beva.

Chiude Shanghai. Un drink inusuale. Servito caldo in una teiera. Ingredienti base sono infatti tè bianco (per l’appunto caldo) e Koval grain spirit (whisky di grano non passato in legno) cui seguono fiori di tè, pepe di Sichuan, Triplum Luxardo, Bitter Bianco, Luxardo, Chai Walla bitters ed olio di zagara.

Intenso al naso ha note balsamiche che rimandano la mente alle radici aromatiche (rabarbaro e liquirizia), alle erbe aromatiche ed alla macchia mediterranea. In bocca è morbido ed avvolgente con un finale amarognolo e vagamente agrumato.

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