Schioppettino di Prepotto: i migliori assaggi del vino friulano “unico per natura”

Otto annate in degustazione al Castello di Albana. L’agronomo Petrussi: “Scoperti i genitori del vitigno”


PREPOTTO –
Tredici cantine, 8 annate, 25 etichette. Questi i numeri della degustazione alla cieca organizzata nel weekend dall’Associazione Produttori Schioppetino di Prepotto, che al Castello di Albana ha celebrato il vitigno autoctono friulano, con quella che in gergo tecnico viene definita “verticale orizzontale”.

Un tasting introdotto da Liliana Savioli, coordinatrice regionale della guida Vinibuoni d’Italia e dal wine consultant Paolo Ianna. I vini (vendemmie dalla 2008 alla 2016, esclusa la 2014) hanno rivelato le ottime capacità dello Schioppettino di Prepotto di resistere ad alti livelli nel tempo, soprattutto entro i 5-6 anni dalla vinificazione.

Caratteristiche che rendono grande e unico questo vino, prodotto in una (micro) sottozona di 30 ettari della Doc Friuli Colli Orientali. Un autoctono disponibile in quantità limitate, che ha tutte le carte in regola per entrare nel gotha dell’enologia nazionale e nelle mire dei buyer internazionali più attenti.

Lo Schioppettino di Prepotto sa risultare fresco e beverino, ma anche strutturato e intrigante, coi richiami speziati che lo contraddistinguono nei profumi e nel sapore. Dà il meglio di sé vinificato in purezza e senza un eccessivo affinamento in legno, che tende ad annullare l’unicità varietale e le particolarità del terroir della Valle dello Judrio, costituito da marne che prendono il nome locale di ponka.

Un vitigno ostico e, per certi versi, ancora da scoprire. Fino a ieri, di fatto, non si conoscevano i “genitori” dello Schiopettino di Prepotto. E’ l’agronomo Carlo Petrussi (nella foto) a rivelare la recente scoperta a Campeglio di Faedis, nei pressi di Cividale del Friuli, di un legame genetico tra questa varietà e l’antico vitigno Vulpea, originario della Pannonia.

“Dalle analisi compiute assieme all’Associazione Produttori – spiega Petrussi – abbiamo inoltre scoperto l’esistenza di 13 biotipi di Schioppettino di Prepotto. Il nostro compito sarà quello di ‘mixarli’, per dare vita a una singola barbatella che sintetizzi le caratteristiche dei diversi biotipi del vitigno. Questo significa mettere assieme la storia”.

Una storia, quella dello Schioppettino di Prepotto, che assomiglia tanto a quella del Friuli e dei suoi abitanti. Una terra spesso dimenticata, perché al confine tra l’Occidente e l’Oriente d’Europa. Così come è stato dimenticato per anni lo Schioppettino di Prepotto, recuperato da pochi ma validi (e tenaci) produttori, che incarnano l’immaginario tipo del “friulano”: gente a volte dura, ma dal cuore grande.

Un popolo a cui la storia ha chiesto più volte di rimboccarsi le maniche. Quello che serve anche oggi – e che puntualmente sta avvenendo, anche se con fatica – per sollevare le sorti di un vitigno e di una regione che ha bisogno di gioielli di collina e di terroir, da affiancare alle produzioni intensive di pianura, monopolio degli imbottigliatori.

SCHIOPPETTINO DI PREPOTTO: I PUNTEGGI


Schioppettino di Prepotto 2016, Grillo Iole: 88/100

Buon apporto di frutto al naso, tendente al maturo ma più che mai composto. Il legno si avverte in termini di tostatura: si integrerà meglio col passare del tempo. In bocca corrispondente, forse un po’ troppo scorrevole se non per il tannino che ne rallenta lo “scivolamento”.

Colpisce per la gran freschezza e per il pregevole allungo su spezia e sale. In definitiva, un vino piacevole ma non piacione: non riesce a tutti. Grillo Iole, alias Anna Muzzolini: 9 ettari complessivi in località Albana, su marne rosse. Diciotto giorni di macerazione, affinamento di 18 mesi.

Schioppettino di Prepotto 2016, Vigna Lenuzza: 87/100
Spezia e macchia mediterranea sul frutto, al primo naso. In bocca corrispondente, piuttosto lineare. Salino in chiusura, oltre che fruttato. Legno non invasivo. Vigna Lenuzza, produzione certificata bio: blend di tre differenti appezzamenti di Schioppettino di Prepotto. Venti giorni di macerazione, 2 anni di legno grande, americano.

Schioppettino di Prepotto 2016, Marinig Valerio: 84/100
Primo naso su sentori erbacei netti. Corrispondente al palato, che mostra un frutto carente in termini di maturazione. Chiusura su tannino e, nuovamente, richiami verdi. Vino giovane, cui manca però un po’ di polpa a sorreggere le durezze. L’azienda è Marinig Valerio: siamo in centro a Prepotto, su terreni di ponka gialla. Otto giorni di macerazione. Affinamento per 22 mesi in tonneau, seguiti da 12 mesi in bottiglia.

Schioppettino di Prepotto 2016, Pizzulin: 86/100
Prime note di arancia sanguinella, ad affiancare il frutto di bosco. Accenni di zenzero, su una mora selvatica netta. In bocca buona corrispondenza. Quel che manca è un po’ di struttura. Tannino in chiusura, levigato.

Vino piuttosto semplice, pensato per una pronta beva. Pizzulin si trova in centro a Prepotto: 24 mesi in tonneau misti (nuovi e usati), più 6 mesi di bottiglia, prima della commercializzazione.

Schioppettino di Prepotto 2016, Ronco dei Pini: 86/100
Primo naso di vaniglia, cui fa eco il frutto e la macchia mediterranea. In bocca corrispondente, con buon apporto salino. Bella chiusura lunga, tra spezia, frutto e sale. Vino giovane ma già godibile. Venti giorni di fermentazione per le uve di questa etichetta, cui fanno seguito 18 mesi in barrique.

Schioppettino di Prepotto 2016, Stanig: 86/100
Bella speziatura, bel frutto e sottofondo terroso. Piuttosto semplice e lineare al palato. Allungo su frutto e leggero sale, nonché su una nota piccante e fresca. Con i due fratelli Stanig siamo ad Albana, su marne rosse. Venti giorni di macerazione, 18 mesi affinamento in legni usati.

Schioppettino di Prepotto 2016, Vigna Petrussa: 85/100
Tra i vini più verticali della degustazione. Parte salina in grandissima evidenza, sul frutto. Il tannino, tuttavia, è levigato: timido ma presente, in fase di completa integrazione. Vigna Petrussa ha il volto di Hilde Petrussa, prima presidentessa dell’Associazione produttori Schioppettino di Prepotto. La cantina è nella frazione di Albana. Lunga macerazione e affinamento di 24 mesi per quest’etichetta.

Schioppettino di Prepotto 2016, Vie d’Alt: 82/100
Nota erbacea netta al naso, a sovrastare il frutto. In bocca il vino è slegato, pur mostrando tutte le componenti tipiche del vitigno: da attendere e riassaggiare. Vie d’Alt, 18 ettari complessivi nei pressi di Albana (2 di Schioppettino). Il titolare è Bruno Venica, coadiuvato dalle tre figlie.

Schioppettino di Prepotto 2016, Colli di Poianis: 83/100
Troppo legno, su un naso nemmeno troppo pulito. In bocca tannino, spezia e sale, su un frutto che si rivela più preciso es espressivo che al naso. Colli di Poianis, vicino Croaretto. Primi filari piantati nel 1991.

Schioppettino di Prepotto 2015, Antico Broilo: 89/100
Tra i vini più completi in degustazione. C’è il frutto, c’è la spezia, c’è la mineralità. C’è il tannino, giovane e in fase di integrazione. Davvero una bella etichetta questa di Antico Broilo, che lavora da sempre in “agricoltura ecocompatibile” (bio certificato da qualche mese).

Nessun controllo della temperatura e lieviti indigeni per la fermentazione. Affinamento di 23 mesi in barrique usate (dal secondo al quarto passaggio). Sei ettari complessivi, di cui 2 a Schioppettino di Prepotto. Avanti così.

Schioppettino di Prepotto 2015, La Buse dal Lof: 86/100
Legno piuttosto ingombrante al naso, connotato da ricordi di caramellina mou che si ritrovano anche al palato. Qui un tannino vivo accompagna frutto e spezia. Vino giovane, ma con ottime prospettive di migliorare in vetro.

La Buse Dal Lof., ovvero “la tana del lupo”. Qui, secondo le storie di paese, viveva il misantropo Toni Lof, ovvero Tony il Lupo. Trentacinque ettari di proprietà, di cui 25 a vigneto (4 di Schioppettino). Affinamento di 18 mesi in barrique (secondo e terzo passaggio) e giro in tonneau, prima della commercializzazione.

Schioppettino di Prepotto 2015, RoncSoreli: 91/100
Naso particolarmente intenso, spinto su da una spezia intrigante, tattile. Nota netta affumicata, che ricorda la brace. In bocca è serioso, elegantissimo il tannino, austero quanto basta per non sembrare scorbutico. Frutto croccante, molto preciso. Vino da attendere ancora, ma di grandissima prospettiva.

Con Roncsoreli siamo a Sud della Denominazione, nella parte più fredda. Flavio Schiratti alleva 42 ettari, acquistati nel 2008. Viti impiantate dal 2002 al 2004, su 3 porzioni di collina. Cinque gli ettari di Schioppettino di Prepotto.

Schioppettino di Prepotto 2015, Vigna Traverso: 89/100
Mora selvatica netta al naso, oltre a richiami floreali. Tra i “nasi” più semplici e lineari in quanto a frutto. In bocca tutta la riconoscibilità del vitigno, con la sua spezia che ricorda tanto il pepe verde. Allungo su frutto e sale leggero. Vigna Traverso. A nord dopo paese. Macerazione di dieci giorni, 12 mesi barrique.

Giancarlo Traverso è arrivato qui nel 1998, spinto dal suo amore per i vini del Friuli. Oggi è il figlio Stefano a condurre l’azienda. Sei ettari iniziali, ora circa 20. L’idea era quella di estirpare lo Schioppettino. Negli ultimi 6, 7 anni è diventato invece il vino di punta. Quando si dice la Provvidenza.

Schioppettino di Prepotto 2013, Colli di Poianis: 86/100
Legno netto, vaniglia e fondi di caffè. Anche al palato sentori dettati dall’affinamento, in questo caso però affiancati da un bel frutto, preciso, che accompagna il sorso fino alla chiusura. Manca lo sprint, l’emozione.

Schioppettino di Prepotto 2013, Vie d’Alt: 83/100
Vino piuttosto scomposto, sia al naso che al palato. Il campione in degustazione non ha retto a dovere la prova del tempo.

Schioppettino di Prepotto 2012, Ronco dei Pini: 84/100
Naso pulito, tipico. Scivola via velocissimo, però, al palato. Ha tutto, ma è cortissimo, semplice, in fase scollinante.

Schioppettino di Prepotto 2011, Vigna Petrussa: 85/100
Altro campione in cui il vitigno è in primo piano, ma il vino è in fase calante. C’è la spezia, c’è il frutto. Manca la struttura.

Schioppettino di Prepotto 2011, Marinig Valerio: 89/100
Naso intrigante e complesso. In bocca conserva un’ottima freschezza e salinità. Lunghissimo il retro olfattivo, su spezia e frutto. Campione che unisce la grande riconoscibilità del vitigno alla capacità di superare la prova del tempo.

Schioppettino di Prepotto 2011, Stanig: 90/100
Speziatura in gran evidenza, con richiami di macchia mediterranea (origano più che rosmarino) ed erba appena sfalciata. In bocca gran eleganza e bevibilità.

Merito della succosità del frutto, ma anche della dolcezza dei tannini. Al contempo, il nettare conserva un gran freschezza al palato. Bel gioco tra frutto e sale, in una chiusura lunghissima.

Schioppettino di Prepotto Riserva 2010, Antico Broilo: 86/100
Spezia e legno, al naso. Anche qui erba sfalciata e frutto di bosco. Alcol un po’ troppo in evidenza al palato: di conseguenza, il nettare paga in termini di freschezza. La cantina è migliorata nettamente negli anni successivi.

Schioppettino di Prepotto 2010, Pizzulin: 86/100
Vino servito in Magnum. Il nettare è vivo, fresco, speziatura chiara, riconoscibile. Tannino vivo, ma poca polpa.

Schioppettino di Prepotto 2010, Vigna Lenuzza: 84/100
Naso e bocca stanchi, non pulitissimi.

Schioppettino di Prepotto 2009, Grillo Iole: 85/100
Naso stanco. Rimedia un palato più vivo, fresco e salino.

Schioppettino di Prepotto 2009, Vigna Traverso: 83/100
Siamo all’inizio della storia di questa famiglia venuta dal Veneto. La cantina ha fatto un salto di qualità impressionante negli ultimi anni, considerando questo assaggio.

Schioppettino di Prepotto Riserva 2008 RoncSoreli: 88/100
Vino che dimostra qual è l’azienda del territorio di Prepotto che è capace di offrire garanzie assolute, in termini di continuità e abilità nel “maneggiare” lo Schioppettino. Frutto presente al naso e al palato, corrispondente e vivo.

Al palato, in particolare, sfodera una buona salinità che chiama il sorso successivo. Colpisce la precisione e pulizia del frutto, oltre all’uso sapiente del legno. Chapeau.

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