Dopo Akenta e gli spumanti lasciati ad affinare negli abissi marini, in Sicilia si tentano affinamenti in prossimità del cratere dell’Etna. Vini d’Alta Quota 2813 come i metri di altezza dove sorge l’Osservatorio dell’Etna gestito dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) partner del progetto lanciato dalla Cantina Calcagno lo scorso luglio 2015 che si è concluso con un incontro a Catania, lo scorso 11 Novembre, per verificare gli effetti. Innovativo esperimento sposato da INGV a costo zero e senza fini di lucro, sostenuto soprattutto nell’interesse del territorio etneo. L’Ente INGV, si è limitato esclusivamente alla concessione di uno spazio per la messa a dimora di un lotto di bottiglie della cantina per un anno.
“Il progetto, di natura sperimentale, – ha spiegato dal punto di vista tecnico l’enologo della cantina, Alessandro Biancolin – è il primo nel suo genere e si basa sulle teorie di Pasteur, chimico, biologo e microbiologo francese vissuto tra il 1822 ed il 1895, che sosteneva che “l’aria in alta quota è priva di germi ed è migliore per la conservazione di un prodotto fermentato come il vino”. Secondo lo studioso “l’aria più rarefatta, con meno ossigeno, mantiene i vini più giovani . Oltre a questi elementi, il progetto Vini d’Alta Quota 2813 ha voluto verificare se questi fattori, uniti a microclima esclusivo circostante, silenzio, assenza di luce e bassa concentrazione di ossigeno favoriscono il “rallentamento” del processo di maturazione del vino e, quindi, la longevità dello stesso.
I vini conservati all’interno dell’Osservatorio di Pizzi Deneri (Linguaglossa, Ct) sono stati le seguenti annate ed etichette:
- “Feudo di Mezzo Etna Rosso” (2012)
- “Arcuria Etna Rosso” (2012)
- “Arcuria Etna Rosso” (2013)
- “Feudo di mezzo Etna Rosso” (2013)
- “Caricante Bianco” (2014)
- “Arcuria Rosato” (2014)
Durante l’incontro a conclusione del progetto, moderato dal giornalista gastronomico Antonio Iacona, sono intervenuti: il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera; i titolari della cantina Calcagno; il responsabile digital marketing dell’azienda, Pietro Galvagno; l’enologo Alessandro Biancolin e lo Chef Seby Sorbello, Patron di Sabir Gourmanderie a Zafferana Etnea, che ha deliziato i partecipanti con realizzazioni culinarie intitolate ai sapori dell’Etna e dell’autunno. Presenti inoltre il responsabile dell’Osservatorio dell’Etna, Salvo Consoli; il responsabile della Guida Vini Ais Sicilia, Orazio Di Maria; i degustatori di Slow Wine, Antonio Politi e Simona Bonsignore, ed il sommelier Mauro Cutuli che ha guidato la degustazione. All’esame organolettico, i vini degustati (Arcuria Etna Rosso 201 , Feudo di mezzo Etna Rosso 2013, Caricante Bianco 2014 ed Arcuria Rosato 2014 si sono rivelati particolarmente freschi e minerali in un quadro di equilibrio armonico. I vini facenti parte del lotto del progetto saranno messi all’asta ed il ricavato sarà interamente devoluto all’INGV, per la ricerca e per l’acquisto di nuovi macchinari.
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