ANDRIA – Sono 35 mila le barbatelle rubate da Cantine Rivera, un furto che mette a rischio un importante progetto dell’azienda agricola di Andria sulle varietà autoctone Bombino Nero e Nero di Troia. A darne notizia è il patron della cantina, Carlo De Corato, 82 anni e 50 vendemmie sulle schiena e tra le mani.
«Per chi ha commesso il furto – commenta – si tratta solo merce da piazzare sul mercato nero, ma per noi e per l’intero territorio vitivinicolo quelle barbatelle rappresentano il futuro. Per fortuna non tutto è perduto perché il vivaio ne aveva ancora qualche migliaio, da cui ripartiremo. Noi non ci fermiamo e non sarà di certo questo l’ultimo vigneto che pianterò».
Coraggio e determinazione, quelli del numero uno di Cantine Rivera, che non cancellano l’ennesimo episodio che vede protagonisti i viticoltori del nord della Puglia, dopo l’escalation di atti intimidatori dello scorso anno, in provincia di Foggia.
In particolare, le 35 mila barbatelle erano pronte per essere impiantate. «Sarebbe stata la concretizzazione di un progetto viticolo iniziato circa 30 anni fa – spiega l’azienda agricola di Andria – con l’impianto di 10 ettari di nuovi vigneti, ma non vigneti qualunque».
L’ultimo atto di un progetto di ricerca sulle varietà autoctone del territorio, Bombino Nero e Nero di Troia, intrapreso agli inizi degli anni Novanta da Cantine Rivera con la collaborazione del professor Attilio Scienza, proseguito con il Crea di Turi e giunto all’epilogo, con l’impianto delle barbatelle.
Si sarebbe trattato della terza generazione delle selezioni massali sui due vitigni autoctoni pugliesi, «individuate per fornire eccellente materia prima per i vini di Rivera che esprimono le tre Docg di Castel del Monte: il Castel del Monte Nero di Troia Riserva “Puer Apuliae“, il Castel del Monte Rosso Riserva “Il Falcone” e il Castel del Monte Bombino Nero rosato “Pungirosa“».
La notizia del furto ha lasciato la famiglia de Corato «senza parole»: «Lo ammettiamo – aggiunge il patron – ci ha fatto anche molto male. Ma da questo ripartiremo, più determinati che mai».
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Nato con la penna in mano, poi c’è finito pure un calice. Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi WineMag.it. Segno Vergine allergico alle ingiustizie, innamorato delle cause perse e del blind tasting, vivo questo mestiere come una missione e una delle più alte forme di altruismo. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100” migliori vini italiani, in collaborazione con la redazione. Apprezzi il nostro lavoro e la nostra indipendenza? Sostienici con un euro al mese