Foggia capitale delle intimidazioni nel settore del vino: abbattuto vigneto di 5 ettari

Tagliati i fili del “tendone” di proprietà dell’azienda agricola condotta da Michele e Antonio Siena

SAN SEVERO – Ennesimo episodio criminale ai danni di un produttore del settore del vino, nella provincia di Foggia. A finire sulle pagine della cronaca nera è ancora una volta la città di San Severo. Nella notte tra il 5 e il 6 agosto, ignoti criminali hanno abbattuto il vigneto di 5 ettari di proprietà dell’azienda agricola condotta da Michele Siena e dal fratello Antonio Siena, allevato col metodo tradizionale del “tendone” attorno a masseria Casone.

Il fatto è avvenuto nella medesima zona della Puglia oggetto dell’indagine sul caporalato che vede protagonista Settimio Passalacqua, padre della produttrice di vini naturali Valentina Passalacqua, finito in manette a inizio luglio 2020. Ma l’escalation nel foggiano non riguarda solo l’anno in corso.

Sempre a San Severo, sul finire del 2019, sono stati svuotati 15 silos della cooperativa Antica Cantina di San Severo. L’episodio, avvenuto nella notte tra sabato 19 e domenica 20 ottobre, ha causato un danno di 1,5 milioni di euro alla storica azienda del foggiano, che in quell’occasione ha visto dispersi 25 mila ettolitri di vino.

Mosto disperso dopo il sabotaggio dei silos nella cantine del Foggiano

All’epoca dei fatti, la politica e la popolazione locale hanno dimostrato grande solidarietà all’azienda, con iniziative diffuse sul territorio e la promessa di fare luce sull’accaduto. I colpevoli, tuttavia, non stati ancora identificati: non risultano infatti persone iscritte nel registro degli indagati per il danneggiamento all’Antica Cantina.

Da qualche ora, un’altra famiglia di produttori di vino attende giustizia a San Severo. È quella di Michele e Antonio Siena, attorno a cui si è stretta – ancora una volta – la comunità locale. I 5 ettari di vigneto di Cantina Siena sono stati pressoché “abbattuti”, tranciando i fili di sostegno del “tendone” e causando la perdita dell’intero raccolto.

Un episodio denunciato dalla sezione regionale della Cia – Confederazione italiana agricoltori, attraverso le dure parole del presidente regionale Raffaele Carrabba, originario proprio di San Severo: “All’imprenditore agricolo che ha subito quest’azione vile, criminale e inqualificabile abbiamo espresso la nostra vicinanza, ma questo evidentemente non basta e non può bastare”.

Comprendiamo le difficoltà delle Forze dell’Ordine e della Magistratura: il controllo di un territorio così vasto e le indagini su questi tristi episodi perpetrati nel cuore della notte non sono cosa semplice. Ciò che appare evidente e drammatico, tuttavia, è proprio la necessità di potenziare la dotazione di personale e strumenti d’azione per prevenire e reprimere certi fenomeni”.

“Un gesto crudele, sconsiderato, sul quale ora sta indagando il Commissariato della Polizia di Stato di San Severo – continua il presidente di Cia Puglia – ma bisogna mettere nelle condizione le forze dell’ordine di avere le risorse necessarie sia a coordinarsi con le guardie campestri sia a incrementare la loro presenza per la prevenzione e il controllo del territorio nelle zone rurali”.

Sempre secondo Raffaele Carrabba, “è una questione che riguarda tutta la Puglia, dove sempre più spesso i produttori si auto-organizzano con ronde notturne nei campi“.

“Non vogliamo che in alcun modo l’esasperazione arrivi a generare situazioni pericolose e controproducenti – avverte il numero uno di Cia Agricoltori italiani Puglia – furti e attentati in campagna stanno esasperando gli animi e arrecando danni ingenti al comparto primario”.

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