Eugin: piccoli artigiani crescono

La distilleria brianzola scommette su un nuovo alambicco, nuovo punto vendita e coltivazione diretta del ginepro

Eugin: piccoli artigiani crescono

Un nuovo spazio a Milano, chiamato semplicemente Eugin, dedicato alla vendita e alla degustazione dei propri gin. Eugin Distilleria Indipendente cresce molto più di quanto i 30 km che separano la distilleria di Meda (MB) dal nuovo shop di via Casoretto a Milano facciano pensare.

Nata nel 2017 dall’amore dei fratelli Eugenio e Niccolò Belli per questo distillato, Eugin da subito si è contraddistinta per i propri prodotti. Gin buoni da bere lisci ed al contempo in grado di valorizzare un cocktail. Distillati che esulano dalla “moda del gin” vivendo di una propria identità organolettica.

«L’idea di aprire uno spazio a Milano – spiega Eugenio Belli – era nell’aria da tempo ma, inevitabilmente, gli ultimi due anni hanno bloccato e rallentato qualsiasi iniziativa. Abbiamo scelto di non avvalerci di un distributore. Scelta che può sembrare suicida, ma anche l’unica che ci permette di raccontare il prodotto».

In Italia il rapporto fra etichette di gin e produttori che posseggono davvero un alambicco è di circa 1 a 100. Noi distilliamo i nostri prodotti, curiamo ogni fase, la scelta di ogni botanica e la creazione di ogni ricetta. Un punto “di presenza” a Milano ci aiuta a raccontare e far capire al consumatore il valore di ciò che facciamo a Meda».

LA CRESCITA

Eugin: piccoli artigiani crescono

Il punto vendita Eugin è solo la parte più evidente della crescita. Alle spalle c’è un importante incremento dei volumi e delle etichette. La distilleria è in attesa di ricevere un nuovo alambicco, più grande e con due piatti in più ma con la stessa configurazione dell’attuale, per poter aumentare la produzione mantenendo inalterata la qualità.

Eugin, alla luce degli ordini già ricevuti, prevede infatti di più che raddoppiare le attuali 30 mila bottiglie annue entro il 2022. Per farlo è indispensabile ampliare la capacità produttiva in modo omogeneo e conforme alle attuali produzioni. «Diciamo che se dovessimo chiudere l’anno prossimo a meno di 50 mila bottiglie sarei molto scontento», dice Eugenio con malcelata ironia.

UN NUOVO PROGETTO: COLTIVARE IL GINEPRO

Puntare sull’artigianalità e ricerca della territorialità hanno spinto i ragazzi di Eugin al di fuori della distilleria. Sul campo. A coltivare il ginepro, ingrediente fondamentale del gin. Eugenio e Niccolò hanno infatti recentemente acquisito un appezzamento in Val Trebbia ideale proprio per il ginepro selvatico.

L’idea è quella di lavorare sulla botanica portante del gin fin dal principio. Lavorare non solo “a kilometro zero” ma anche sulla stagionalità e sulle caratteristiche proprie della bacca. Forse anche arrivando ad introdurre il concetto di “annata” nel gin, a seconda del raccolto, analogamente a quanto accade nel mondo vitivinicolo.

FORESTA

Eugin: piccoli artigiani crescono

In occasione dell’inaugurazione del nuovo punto vendita, Eugin ha presentato il suo nuovo “Foresta“. Un gin che nasce «dalla mia passione per le passeggiate fra i boschi ed i loro profumi», dice Eugenio Belli. Un London Dry Gin a gradazione Navy Strenght (57,6% abv) ottenuto con ginepro, semi di coriandolo, radice di angelica, gemme di betulla, corteccia di quercia, nocciole crude e semi di abete.

Degustato in purezza Foresta è potente eppur elegante al naso. Apre su note agrumate che donano grande freschezza, freschezza che poi evolve su sentori balsamici e mentolati. Seguono fragranze legnose e speziate che portano alla mente ricordi autunnali. In bocca è caldo e morbido. Nasconde molto bene la propria forza alcolica regalando un finale lungo e complesso, quasi da meditazione.

All’interno di un gin tonic cambia sensibilmente il proprio profilo. Se le note di base restano le medesime la sua grande morbidezza smorza l’amaro delle tonica regalando una bevuta piena ma al contempo agile. Pericolosamente beverino lascia al palato un piacevolissimo ricordo fresco e balsamico.

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