Ancora intimidazioni nel mondo del vino della Calabria. L’ingresso di Cantina Masicei e l’auto del padre del titolare, Cosmo Rombolà, sono stati incendiati da ignoti. Il fatto è avvenuto lungo la Strada Comunale Ciaramiti Brattirò, nel comune di Drapia, in provincia di Vibo Valentia. A rendere noto l’accaduto è lo stesso vignaiolo Fivi calabrese, attraverso i propri canali social.
“Vorrei ringraziare pubblicamente tutti gli amici, conoscenti e non che hanno espresso solidarietà alla mia famiglia duramente colpita da questo vergognoso e vile gesto – scrive su Facebook Cosmo Rombolà – che solo per fortuna non ha avuto conseguenze ben più pesanti”.
“Seppur in un momento di grande scoraggiamento sentiamo forte la vostra vicinanza e la vostra amicizia. La Calabria è una terra meravigliosa e fiera, dai mille volti. Io continuerò a soffermarmi su quelli migliori – continua il titolare di Cantina Masicei – e andrò avanti con coraggio e umiltà. Le fogne le lascio ai topi. È lì che al buio della loro cattiveria e sporcizia si muovono. Ma il buio resta buio e il sole e la limpidezza sono un altra cosa”.
Il produttore di vino calabrese non avrebbe ricevuto altre intimidazioni in passato. Cosmo Rombolà è finito sotto i riflettori lo scorso anno, tra i fautori della nuova Doc “Costa degli Dei”, che interesserebbe il territorio di Tropea e la costa tirrenica.
Nei mesi scorsi, per l’esattezza ad aprile 2020, nel mirino dei malviventi era finita un’altra cantina calabrese, della provincia di Reggio Calabria. Si tratta della Cooperativa Terre Grecaniche di Palizzi Marina.
Solo l’ultimo di una lunga serie di intimidazioni subite negli ultimi anni dalla cantina reggina, per la quale si parla senza mezzi termini di azioni maturate negli ambienti della ‘ndrangheta.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila (in primis quelli cagionati da haters e “screditatori” seriali). Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia.