Pinot Grigio, questione italiana: il Triveneto si candida a capofila internazionale

A Venezia il convegno sul vitigno prodotto per oltre la metà in Italia, l’85% della quale nelle “venezie”

VENEZIA – Quasi la metà della produzione mondiale di Pinot Grigio si concentra in Italia e per l’85% è originario del Triveneto. Con queste premesse si terrà il prossimo 14 ottobre a Venezia il primo convegno internazionale dedicato “ai valori del Pinot grigio“.

Al centro del dibattito e delle degustazioni, il vino bianco italiano tranquillo più venduto al mondo, proveniente da Friuli Venezia Giulia, Trentino, Veneto, si presenterà a stampa specializzata italiana ed estera e a operatori di settore. Un’iniziativa del Consorzio del Pinot grigio delle Venezie Doc. Dalle ore 9 alle ore 12, la Sala Mozart dell’Hotel Amadeus ospiterà la conferenza “I valori del Pinot grigio delle Venezie Doc“, introdotta da Albino Armani, presidente del Consorzio, e coordinata da Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere.

Un importante momento di confronto sulla Doc, con un parterre di autorità, sia italiane che estere, chiamate a fare il punto su presente e prospettive future di questo vino di indiscusso successo.

La sfida del Consorzio è partita nel 2016 con il riconoscimento della nuova Doc e l’obiettivo ora diventa “il riposizionamento del Pinot grigio italiano sul mercato internazionale attraverso lo sviluppo di una denominazione dal profilo unitario e dalle caratteristiche ben distinte”.

Di può di fatto parlare di “fenomeno Nordest”: un’area produttiva molto vasta. che unisce, climaticamente e culturalmente, la Provincia Autonoma di Trento, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Oltre 26 mila ettari gli ettari oggi finalmente riuniti sotto il cappello “delle Venezie“.

“La campagna di comunicazione del Consorzio – spiega il presidente Albino Armani – esprime l’idea dello ‘Stile Italiano‘: una grande sfida dell’eccellenza nel trasmettere una forte identità territoriale legata alla storia di questo vitigno. La quasi totalità del prodotto Doc viene venduta oltre confine. In particolare negli Stati Uniti con il 37% delle quote export, a seguire, Gran Bretagna con il 27% e Germania, il 10%”.

“Il nostro lavoro – continua Armani – vuole garantire un Pinot grigio nazionale capace di distinguersi per personalità e qualità, grazie a una riduzione delle rese per ettaro e a una meticolosa attività di controlli e analisi organolettiche. L’obiettivo è di offrire un vino che vada oltre il vitigno per mostrarsi con un’immagine diversa, in cui emergano territorio e uva di eccellenza”.

“A Venezia – conclude Armani – parleremo a un pubblico di stampa specializzata e operatori di settore con il preciso scopo di comunicare e valorizzare questa denominazione in un contesto internazionale: per farlo bisognerà quindi puntare sui nostri valori più alti come denominazione e come persone”.

IL CONVEGNO

Al convegno di Venezia parteciperanno alcuni noti esperti provenienti dai principali mercati stranieri di riferimento, tra cui Emma Dawson MW (buyer Berkmann Wine Cellars, Londra), per il mercato inglese, sul tema “In UK è una questione di stile”, Christy Canterbury MW (giornalista di New York), per il mercato americano, “Un fenomeno Born in the Usa”.

Tra le autorevoli testimonianze italiane, Ettore Nicoletto (ad Gruppo Santa Margherita) “La forza del brand, la responsabilità dei pionieri”, Sandro Sartor (md Constellation Brands Europe, Middle East, Africa and Ruffino) “Una nuova DOC e la tutela dei valori sui mercati globali”, Alberto Marchisio (DG Cantine Vitevis) “Da commodity a progetto di territorio”, Flavio Innocenzi (dc Veronafiere) “Interpretare, promuovere e difendere l’origine italiana nel mondo”.

Il vitigno resta al centro della giornata anche nel successivo walk-around tasting riservato ad operatori di settore e stampa presso l’Hotel Principe dalle 12.30 alle 16, durante il quale vi sarà l’opportunità di scoprire le diverse espressioni di Pinot grigio delle Venezie grazie alle oltre 80 etichette in degustazione.

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