La Versa – Terre d’Oltrepò: i dettagli della fusione

Parla il presidente Andrea Giorgi

“Una fusione necessaria e fondamentale per ridurre i costi e per creare un’entità unica di gestione che dovrà rispondere ad un preciso piano industriale”. Con queste parole il presidente Andrea Giorgi di Terre d’Oltrepò saluta la fusione tra la grande cantina cooperativistica, la più imponente della Lombardia per quantità di prodotto immesso sul mercato, è la storica cantina La Versa.

Un processo metabolizzato negli anni, da quando nel 2017 il nuovo management della realtà di Broni ha deciso, insieme al colosso trentino Cavit, di salvare il brand da una morte annunciata. Ora è arrivato il momento decisivo.

Lunedì 10 febbraio, alle 14,30, presso il teatro Carbonetti di Broni, è convocata l’assemblea straordinaria dei soci che dovrà approvare il progetto di fusione per l’incorporazione della società controllata al 100% “Valle delle Versa srl” nella società controllante Terre d’Oltrepò.

“Questa assemblea segnerà una svolta – spiega il presidente Giorgi – perché ci permetterà di avere sotto un unico cappello entrambe le cantine e ci permetterà non solo di ridurre notevolmente i costi di gestione, ma anche di mettere in pratica un piano industriale condiviso che possa riposizionare il marchio La Versa ed intensificare le vendite per le linee di Terre d’Oltrepò”.

Un percorso, la fusione, iniziato ben prima. Come afferma il numero uno della cantina: “Appena ci siamo insediati nel 2017 eravamo alla ricerca di un marchio importante che potesse rilanciare la Cooperativa Terre d’Oltrepò. Lo abbiamo individuato sul nostro territorio, un brand conosciuto ed amato che aveva assolutamente bisogno di essere riposizionato”.

“Insieme a Cavit – continua – si decise di rilevare la parte attiva di La Versa, ovvero il marchio,  le bottiglie di Metodo Classico ed ovviamente gli impianti. E’ stata una scelta ponderata sul piano economico, pensata sotto il profilo industriale e voluta perché la cantina rappresenta un orgoglio oltrepadano che doveva assolutamente rinascere”. Alla fine di novembre 2019, di comune accordo, Cavit ha ceduto a Terre D’Oltrepo il 30% della quota.

“Tutto fa seguito a delle esigenze aziendali ben precise. Prima di tutto – continua Giorgi – la cooperativa trentina è impegnata nel rilevare e risanare una nota cantina trentina, nel contempo Terre d’Oltrepò necessita assolutamente di accelerare sul proprio piano industriale finalizzato alla riorganizzazione della politica commerciale e industriale. Da questi presupposti, consensualmente, le parti si sono accordate per la cessione della quota al prezzo nominale, dilazionando il pagamento in 6 anni”.

Ma quali saranno i benefici dell’operazione? Il presidente Andrea Giorgi ha le idee chiare: “Ora Terre d’Oltrepo possiede il 100% di La Versa quindi, gioco forza, è naturale procedere ad una fusione per incorporazione in modo da realizzare delle economie sia dal punto di vista dei costi, che dal punto di vista organizzativo”. Secondo una precisa analisi ci sarà un’evidente riduzione delle imposte locali, una riduzione dell’apparato amministrativo dovuto alla gestione di due entità; una semplificazione dei rapporti fra le cantine, una uniformazione dei contratti di lavoro.

“A conti fatti – spiega Giorgi – andremo a risparmiare, con la fusione, circa 100mila euro annui. Una cifra importante che ci permetterà di dirottare risorse in altri settori utili alla crescita della cantina. In seguito all’assemblea straordinaria la nuova Terre d’Oltrepò sarà lo “scrigno”, per usare un termine più sentimentale e meno economico, nel quale sono custoditi i marchi La Versa che guarda il mondo HO.RE.Ca – Negozi; il brand storico Casteggio per il canale della grande distribuzione e Sansaluto per il canale negozi”. Il futuro dell’azienda è ancorato su dei binari ben saldi.

Così il presidente Giorgi: “La riorganizzazione aziendale, frutto dell’approvazione dell’assemblea straordinaria della fusione per incorporazione,  assieme al percorso virtuoso dell’aumento della qualità dei nostri vini attraverso un’attenta lavorazione delle uve, dal conferimento alla trasformazione  definitiva, completeranno il percorso di stabilizzazione e accrescimento progressivo della liquidazione delle uve”.

“Anche sul piano commerciale – conclude Giorgi – abbiamo le idee chiarissime, alcune di esse sono già state attuate con risultati immediati come l’accordo con il gruppo Francoli. Il marchio La Versa da un lato e, dall’altro, le linee premium dei nostri vini, firmate dall’enologo di fama internazionale Riccardo Cotarella, saranno l’ariete che consentirà l’entrata nei mercati dei nostri prodotti con tutte le linee”.

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