AB Inbev, colosso multinazionale della birra, ridimensiona le attività della controllata Birra del Borgo, di Borgorose (RI). Annunciati 42 licenziamenti sui 72 dipendenti del marchio.
I tagli coinvolgono il gruppo commerciale ed il gruppo marketing. Chiuderanno inoltre l’Osteria e alcuni punti vendita “Il bancone”, mentre è stato ceduto lo stabilimento sperimentale “Collerosso“. Rimarrà operativo il solo stabilimento produttivo di Piana di Spedino (RI).
COLLEROSSO DIVENTA “ARTIGIANALE”
L’impianto Collerosso, specializzato in fermentazioni spontanee ed invecchiamenti in legno e anfora, è stato acquistato da Matteo Corazza. L’acquisizione da parte di Corazza, originario di Borgorose e storico birraio di Birra del Borgo, fa si che Collerosso possa tornare ad essere birra artigianale.
Dopo il recente caso di Hibu, ceduta da Heineken ai vecchi proprietari, è ora AB Inbev a dover fronteggiare l’insuccesso delle Craft Beer, le birre pesudo-artigianali prodotte dalle grandi industrie.
Fu proprio l’acquisizione di Birra del Borgo da parte di AB Inbev nel 2016 a scuotere il mercato ed accendere i riflettori sulla volontà delle multinazionali di accaparrarsi anche il mercato della “artigianale”.
IL REBRANDING DI AB INBEV
In AB InBev stiamo reinventando ciò che può essere un’azienda di birra».
Alla luce di quanto accaduto in Birra del Borgo stride il recente annuncio dell’azienda sul proprio rebranding. AB Inbev, che da sempre fa un vanto del proprio approccio “people first” (“prima le persone”), lancia ora il suo nuovo obiettivo globale:
«Sogniamo in grande per creare un futuro con più brindisi. La nostra strategia consumer-first ci sposterà dall’essere leader di categoria a guidare la crescita dell’intero settore».
A sottolineare la nuova strategia anche un nuovo logo, «Un simbolo che rappresenta il tintinnio dei bicchieri al momento del “brindisi”, che si collega direttamente al nostro nuovo obiettivo».
Questo design semplice e moderno sottolinea lo spirito di ottimismo, ambizione e festeggiamento che deriva dal nostro nuovo scopo di sognare in grande per creare un futuro con più brindisi».
Afferma Richard Oppy, Global Vice President, Global Brands di AB InBev. Obiettivo ambizioso per una multinazionale che in soli 6 anni ha acquisito, fatto crescere e quindi smantellato una delle più grandi realtà artigianali italiane. D’altro canto si sa, business is business!
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