Società italiana ma con sede fittizia in Svizzera, per abbattere i costi e presentarsi sul mercato dell’esportazione del vino con prezzi molto competitivi. Uno stratagemma che non è passato inosservata al Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Asti.
La società dovrà rispondere di un milione di euro di imposte non versate e dell’evasione dell’Iva pari a 1,5 milioni di euro. I fatti oggi accertati risalgono al periodo 2018 – 2020.
Si inseriscono nel più ampio sistema di aziende dedite alla falsificazione di vini pregiati italiani come Sassicaia e Tignanello, scoperto nel dicembre scorso in provincia di Asti.
Tra Nizza Monferrato e Canelli era stata individuato il laboratorio-cantina per la falsificazione dei vini di marchi italiani pregiati. Le analisi hanno dimostrato che i vini toscani e della Valpolicella (Amarone), nonché della zona di Barolo, in Piemonte, erano stati sofisticati con dell’uva Barbera.
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I NUOVI SVILUPPI
La società di commercio all’ingrosso era gestita da due imprenditori italiani. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Asti, hanno portato all’esecuzione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di 5 indagati.
Obbligo di dimora per ulteriori quattro persone, accusate a vario titolo di falso e frode in commercio in ambito nazionale e internazionale nel settore vitivinicolo. Contestati anche reati tributari, per riciclaggio ed autoriciclaggio.
Con i dati acquisiti durante le perquisizioni, a fine 2020, è stato possibile accertare la residenza fiscale sul territorio nazionale di una delle società coinvolte nell’esportazione del vino. Aveva sede fittizia in Svizzera, ma sede direttiva, amministrativa e operativa sul territorio italiano.
Con questa operazione, la Guardia di Finanza ha messo fine a una vera e propria forma di concorrenza sleale. Proprio grazie all’indebito risparmio fiscale, le aziende coinvolte potevano permettersi di praticare prezzi fuori mercato. Danneggiando, soprattutto nel momento della pandemia, gli imprenditori che rispettano le regole.
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Nato con la penna in mano, poi ci è finito pure un calice. Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi WineMag.it. Segno Vergine allergico alle ingiustizie, innamorato delle cause perse e del blind tasting, vivo questo mestiere come una missione per conto del lettore. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” in collaborazione con la redazione e partecipo come giurato a concorsi enologici internazionali. Nell’ultimo anno ho curato la selezione vini esteri per un importatore leader in Italia. Apprezzi indipendenza e qualità dell’informazione? Sostieni WineMag.it con un euro al mese