Sandro Sartor è il nuovo presidente di Wine in Moderation

Vicepresidente di Uiv ed AD di Ruffino Group e Constellation Brands guiderà l’associazione europea per il bere responsabile

Sandro Sartor, vicepresidente di Unione italiana vini, è stato nominato oggi a Bruxelles presidente di Wine in Moderation, l’associazione europea che promuove la cultura del consumo consapevole e del bere responsabile.

“La nomina – ha dichiarato Sartor – è un grande onore per me. Wine in Moderation è un programma unico e apprezzato, nonostante sia ancora all’inizio della sua storia. Sono impaziente di collaborare con gli altri membri del board per proseguire l’ottimo lavoro intrapreso fino ad oggi”.

Non mi sorprende vedere l’Italia alla guida di questo programma – ha aggiunto il neo presidente – Non solo siamo il primo Paese produttore di vino, che è parte integrante della nostra cultura da più di 2000 anni, ma il vino è anche un prodotto radicato nella dieta mediterranea. E non potrebbe essere così se non avessimo un approccio moderato e responsabile nel nostro Dna. Il vino significa qualità della vita che può essere apprezzata solo con moderazione e buon gusto”.

Oltre che vicepresidente di Uiv Sandro Sartor è AD di Ruffino Group e Amministratore Delegato della regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) per tutto il portafoglio della capogruppo Constellation Brands, la multinazionale americana che detiene 8.300 ettari vitati nel mondo.

“Salutiamo con entusiasmo la nomina di Sandro Sartor – ha detto il presidente di Unione italiana vini, Ernesto Abbona – La sua nomina alla presidenza è il frutto dell’impegno dell’Unione italiana vini all’interno dell’associazione che abbiamo contribuito a fondare e in particolare dell’attività portata avanti dal nostro gruppo di lavoro consiliare dedicato a Vino e Salute, coordinato da Sartor, asset strategico dell’associazione, promotore di numerose iniziative e proposte”.

“Siamo certi – ha concluso Abbona – che saprà interpretare il nuovo ruolo in coerenza con quanto fatto sino a ora portando la sua preziosa esperienza, in un complesso contesto europeo nel quale è fondamentale, oggi più che mai, difendere la cultura del vino e i modelli di consumo responsabili”.

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