Montefalco Green, la declinazione ecologica del turismo in cantina

Viaggio tra le colline umbre con le Sagreentino, bici e auto elettriche con autonomia di 100 chilometri

Montefalco Green, la declinazione ecologica del turismo in cantina
Come ideare e realizzare la frontiera 2.0 del turismo in cantina? Il Consorzio Tutela Vini Montefalco, in Umbria, punta alla sostenibilità delle aziende del territorio e al turismo green ideando Montefalco Green. Quella vissuta da giornalisti e “influencer” la scorsa settimana è stata un’esperienza emozionante, eco-friendly, unica nel suo genere. Sotto il cielo a tratti piovoso della piana che si distende dalle colline di Montefalco a quelle di Assisi è stato possibile scoprire, utilizzando esclusivamente le SagreenTino car e bici, una nuova frontiera del turismo in cantina: quello green, caratterizzato da emissioni zero, sostenibile, a velocità slow, rispettoso dell’ambiente.
Un turismo che raggiunge aziende vinicole che praticano digitalizzazione e riciclo, traendo buona parte dell’energia che consumano da pannelli solari.

Cantine che salvaguardano i nidi degli uccelli tra le vigne – parte integrante della biodiversità – che hanno la loro conduzione biologica certificata, che tutelano la presenza delle api in vigna. Molte aziende del territorio hanno il loro focus sulla produzione sostenibile e cercano di non provocare danni all’ambiente circostante. È una scelta doverosa, necessaria, indispensabile per garantire sia la qualità dei prodotti che un minimo impatto sul territorio. E la cosa sorprendente è che questo pensiero è condiviso da aziende di carattere famigliare che producono qualche migliaio di bottiglie e da imprese che ogni anno producono centinaia di migliaia di bottiglie. Segno che il concetto di sostenibilità non è limitato a piccole realtà di provincia, ma è condiviso anche dai colossi della vinificazione.

A BORDO DELLE SAGREENTINO, BICI E AUTO ELETTRICHE

Il territorio di Montefalco è stato quindi esplorato in lungo e in largo con le macchinine elettriche SagreenTino, due posti, spartane al massimo, velocità massima 50 km/h, autonomia 100 km, molto maneggevoli, in grado di superare piccoli dislivelli e di affrontare le strade sterrate che conducono alle cantine. È una tipologia di mobilità molto innovativa, che sfiora il paesaggio, che accarezza le colline, che entra nel territorio in modo gentile e sfumato, in silenzio, come il fruscio di un alito di vento. Molte cantine hanno già attrezzato al loro interno  punti di ricarica, ed altri sono in fase di realizzazione. Oppure attraverso le mountain bike elettriche con le quali raggiungere gli obiettivi è operazione divertente e appagante.

Niente sgommate, niente fuoriuscite di gas dannoso, silenziosissimi, sono due mezzi che hanno consentito (e consentiranno in seguito) agevoli e facili spostamenti su tutta la vallata di Montefalco. Alla scoperta degli ottimi vini del territorio: il Sagrantino Docg (Sagrantino 100%) e le Doc Montefalco (Sangiovese, Sagrantino e altro), Grechetto (Grechetto e Trebbiano) e Spoleto (Trebbiano spoletino e altro). Come dicevamo il territorio si contraddistingue per l’incredibile attenzione all’ambiente. Il 31% delle aziende delle denominazioni praticano agricoltura biologica certificata, sono in conversione al biologico certificato, biodinamiche, omeodinamiche, naturali o sono in possesso di certificazioni ambientali per la produzione dei Doc e Docg del territorio. Di questo 31%, oltre il 62% delle cantine sono biologiche certificate o in conversione al biologico certificato.

MONTEFALCO E I SUOI VINI SEMPRE PIÙ GREEN

Le aziende  diversificano il loro impegno ecosostenibile con vari metodi. Con impianti fotovoltaici, caldaie a biomassa, per la riduzione del gas serra, con progetti green che prevedono allevamenti avicoli, lavorazione in vigna con cavalli, zonazione della biodiversità, certificazione vegana, realizzazione di orti botanici per la salvaguardia delle api. Non manca il ricorso a varie sperimentazioni, per arrivare a vini con zero residui e al taglio degli agrofarmaci. Alcune cantine ricorrono poi a speciali sistemi di filtraggio per l’uso di acqua dei pozzi e raccolta delle acque piovane.

Una Montefalco che è green anche per la scelta di bottiglie di vetro più leggere e per il recupero e la valorizzazione degli scarti delle etichette. Un territorio che si sta distinguendo come una delle zone vinicole più green d’Italia. Scelta etica che il Consorzio Tutela Vini Montefalco ha inteso fare nella convinzione che «una terra amata è una terra grata, che restituisce le attenzioni che riceve in termini di qualità e unicità».

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