Se sul mercato italiano Asahi Breweries, Carlsberg e Forst si giocano la pseudo-artigianalità con Peroni Cruda, Poretti 3 Luppoli Non Filtrata e Felsenkeller Bier, Gruppo Heineken lo fa sfoggiando il marchio Ichnusa. “Anima sarda” come da anni recitano non solo le campagne pubblicitarie ma anche l’etichetta stessa, Ichnusa (acquista da Heineken nel 1986) è effettivamente prodotta ancora oggi nell’impianto di Assemini-Macchiareddu (area metropolitana di Cagliari).
Forse uno dei primi marchi “italiani” ad arricchire la propria gamma affiancando alla tradizionale lager Ichnusa Cruda nel 2012 (in occasione del centenario dalla fondazione) e Ichnusa Non Filtrata nel 2017 (per i 50 anni dello stabilimento di Assemini).
ICHNUSA ANIMA SARDA
Da sempre bandiera del birrificio è una lager della cui ricetta fa parte, a fianco del malto, anche del granturco. Ingrediente che dona maggiore rotondità alla birra. Limpida e dal colore dorato scarico è sormontata da un bel cappello di schiuma bianca, soffice e mediamente persistente. Al naso, non molto intenso, si percepisce bene la nota aromatica di luppolo. In bocca, pur se di corpo leggero, riempie bene il sorso risultando scorrevole e, per l’appunto, rotonda. Poco amara e poco persistente è molto beverina e dissetante. Ben fatta nella sua semplicità.
ICHNUSA NON FILTRATA
Colore dorato pieno e piacevolmente velato. Schiuma persistente. Alle note del luppolo si affiancano sentori fruttati di frutta bianca e leggera nota fresca del lievito. In bocca è decisamente più corposa e strutturata della sorella filtrata. Al tocco amaricante del lievito in sospensione fa da contraltare la dolcezza del malto ed un aroma del luppolo non eccessivamente marcato. Più persistente della precedente ne mantiene comunque la facilità di beva ed un sorso pieno ed appagante.
ICHNUSA CRUDA
Non pastorizzata e sottoposta ad un processo di microfiltrazione si presenta limpida, di colore dorato e schiuma bianca di media persistenza. Naso delicato con sentori erbacei di luppolo e fieno. In bocca ricorda da vicino la sorella filtrata anche risulta più intensa e ricca. Breve persistenza in cui prevale la leggera nota amaricante.
® Riproduzione riservata
sostieni winemag.it
Siamo una testata indipendente gratuita, ma il nostro lavoro ha un costo che la pubblicità fatica a ripagare.
Se credi nell'informazione libera e in un nuovo modo di raccontare il vino italiano, sostienici con un euro al mese.
Dello stesso autore
- Achel non è più un birrificio trappista
- Il Whisky Gallese si batte per il riconoscimento dell’Igp
- Italian Pale Ale Ipa, Birra del Borgo
- Cia e Unionbirrai: “Filiera agricola a rischio se si ferma la Birra Artigianale”
- Il Governo si accorge della Birra Artigianale: codice Ateco nel DL Ristori?
Ingegnere per formazione, sommelier per passione. Un amore ardente per il whisk(e)y che fluisce attraverso birra e vino. Grande curiosità e voglia di conoscere, che si traduce in voglia di condividere. Perché condividere la cultura arricchisce tanto chi riceve quanto chi dona. Slàinte! WineMag.it edita con cadenza annuale la “Guida Top 100” migliori vini italiani. Apprezzi il nostro lavoro? Abbonati a WineMag.it, con un euro al mese