ROMA – Il Decreto Enoturismo è a un passo dalla definitiva consacrazione. Sono state infatti approvate nelle scorse ore le “Linee guida e gli indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica”, da parte della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.
Nel testo del provvedimento sono state accolte le istanze portate avanti in sede istituzionale da Unione italiana Vini e dal Movimento Turismo del Vino. Organismi che non aspettano altro che la firma del ministro Centinaio per iniziare a lavorare a un logo comune per tutte le attività coinvolte dall’enoturismo in Italia.
“Riteniamo molto significativo che le istituzioni abbiano riconosciuto la bontà e la valenza delle proposte provenienti da Uiv e dal Movimento Turismo del Vino – sottolinea Ernesto Abbona, presidente di Unione italiana Vini – e siamo certi che, attraverso questa nuova opportunità, l’intero comparto trarrà grandi benefici soprattutto in termini di valorizzazione dei territori”.
“Ringraziamo sentitamente il Ministro Gian Marco Centinaio per aver sostenuto dall’inizio questo progetto, auspicando che firmi al più presto il Decreto, così da renderlo quanto prima operativo”, conclude Abbona.
“Con questo provvedimento – aggiunge Nicola D’Auria, presidente nazionale Movimento Turismo del Vino – vengono completate le prime disposizioni in materia già introdotte con la Legge di Bilancio del 2018, ma rimaste ancora inapplicate in assenza dello specifico Decreto”.
“Ora – aggiunge D’Auria – viene data finalmente una puntuale definizione di ‘Enoturismo’, vengono completate alcune semplificazioni fiscali per le aziende agricole e vengono definiti anche degli standard minimi di qualità dei servizi offerti. Inoltre, il settore viene dotato di un quadro normativo completo e armonizzato a livello nazionale”.
Quest’ultimo fattore, in particolare, potrà certamente incoraggiare le imprese e le associazioni di categoria a trovare e implementare una strategia organica comune delle attività enoturistiche, “con la possibilità – evidenzia D’Auria – di promuovere in futuro anche un logo unico a livello italiano.
CENTINAIO: “IL NOSTRO IMPEGNO PROSEGUE NELLA PROMOZIONE”
Tutto questo mentre l’Italia, secondo i dati della China Association Of Imports and Export Of Wine & Spirits, l’associazione che riunisce gli importatori del vino cinesi, supera la Spagna e diventa quarto esportatore di vino a Pechino con 168,4 milioni di dollari, in crescita del +4,92% sul 2017, per 36,03 milioni di litri, in linea con l’anno precedente. In testa si conferma ancora la Francia.
“Il nostro impegno – commenta il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio – prosegue nella promozione all’estero. Vogliamo andare avanti adottando, in particolare, strumenti di comunicazione e promozione univoci”.
Da qui il collegamento con lo sviluppo dell’enoturismo. “Saranno fondamentali le politiche legate a sviluppare il turismo interno, indispensabili per far conoscere la nostra realtà agricola raccontare il prodotto e il territorio. Da questa doppia azione, si auspica una crescita del potenziale nei prossimi anni”.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai maggiori concorsi enologici internazionali in Europa. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini esteri per un importatore leader in Italia.