Conclusa la vendemmia per il Pinot grigio Doc delle Venezie

Cali produttivi del 5-15% ma cresce l’imbottigliamento con un +6,9% sul 2020

Conclusa la vendemmia per il Pinot grigio Doc delle Venezie

La scorsa settimana si è ufficialmente chiusa la quinta stagione produttiva del Pinot grigio Doc delle Venezie anche nelle ultime zone del Trentino. Un ritardo generalizzato, per tutte le varietà precoci del Nordest, che va dai 7 ai 15 giorni rispetto al 2020.

Il trend di metà estate anticipava cali più o meno lievi della produzione. Da un -5% in Friuli a un -10/-15% in Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento. Ottimo lo stato fitosanitario dell’uva e da qualità eccellente diffusa su tutto l’areale.

L’andamento climatico è stato decisamente altalenante in tutto il Nordest e caratterizzato da eventi estremi. Gelata dell’8/9 aprile, temperature basse nel mese di maggio che hanno ritardato la fioritura ai primi di giugno e alte nel mese successivo, stress idrico ed eccessivo caldo di metà agosto. Ma ciò non ha compromesso la salute né la qualità del Pinot grigio.

«Rispetto al 2020, ci aspettiamo un Pinot grigio più fresco, elegante e di buona struttura, che già dagli ultimi prelievi effettuati a fine agosto in aree del Veneto occidentale presentava un equilibrio zuccheri/acidi perfetto. A livello di qualità dell’uva un’annata uguale, se non migliore, alla 2015». Dichiara il dottor Diego Tomasi del Centro Ricerca Viticoltura ed Enologia (CREA-VE) di Conegliano.

Con la chiusura dell’ultima stagione produttiva, la Doc delle Venezie sta assistendo a un notevole aumento dei prezzi dell’uva. Aumento dovuto a una diminuzione dell’offerta, ma soprattutto legato alle misure straordinarie di gestione oggi in vigore. Mitigazione delle rese, blocco degli impianti e stoccaggio amministrativo.

“Questa è a tutti gli effetti la seconda stagione produttiva che avvalora la tenuta del nostro ambizioso progetto – Dice il Presidente del Consorzio di Tutela Albino Armani -. Attualmente assistiamo ad un incremento del prezzo dell’uva pari al 30-35%. Un “percorso di crescita” legato soprattutto alla gestione del potenziale di produzione voluta dal Consorzio delle Venezie. Aumenti di prezzo come questi non sono sempre di facile comprensione per il mercato. Le Doc grandi come la nostra e ancora in parte legate al varietale avrebbero bisogno di variazioni e crescite dei prezzi lente e costanti”.

In crescita nel 2021 anche gli imbottigliamenti con un +6,9 sul 2020 ed una media mensile di quasi 160.000 hl che si traducono in 21,3 milioni di bottiglie/mese.

® Riproduzione riservata

sostieni winemag.it

Siamo una testata indipendente gratuita, ma il nostro lavoro ha un costo che la pubblicità fatica a ripagare.
Se credi nell'informazione libera e in un nuovo modo di raccontare il vino italiano, sostienici con un euro al mese.

Dello stesso autore

Altri articoli dalla stessa categoria