Semplicità, originalità, autenticità. Tre parole che basterebbero, più di qualsiasi altra, a spiegare i vini, gli uomini e la filosofia dell’Azienda agricola Sosol, Miglior cantina Nord Italia per la Guida Winemag 2025. Una realtà giovanissima, proprio come Ivan Sosol e il suo sogno di trasformare l’attività avviata dal papà Mariano in un concentrato di Collio da portare in giro per il mondo.
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Il cambio di passo e la nascita dell’azienda si deve proprio al giovane vignaiolo, stanco di vendere alla cooperativa locale le proprie uve e desideroso di “mettere in bottiglia”, autonomamente, i frutti delle proprie fatiche e di quelle della propria famiglia, creando un nuovo marchio di qualità e di nicchia, per sé e per il territorio. Così, nel 2019, nasce l’Azienda agricola Sosol Ivan. Pochi vini dal packaging accattivante, con il cognome stilizzato, dai colori fluorescenti. La sintesi della voglia di farsi riconoscere, sin dall’etichetta, nonché del desiderio di lasciare un segno indelebile.
Le bottiglie crescono dalle originarie 2.500 (circa 5 ettolitri per ognuna delle quattro varietà locali) sino alle 20 mila attuali, grazie a 10 ettari tra proprietà e affitto. Tutto tranne che casuale il successo, pressoché immediato, sui mercati. Le vigne e la cantina si trovano infatti nella “Conca d’oro” di Oslavia, a pochi metri di distanza da nomi sacri del Collio come Radikon, Gravner e Primosic. Per la precisione, siamo in Località Lenzuolo bianco, nome pregno di storia coniato durante la Prima Guerra Mondiale, per identificare il muro bianco di un caseggiato rimasto intatto durante i bombardamenti e ben visibile a centinaia di metri di distanza, anche dal vicino Monte Sabotino, al confine tra Italia e Slovenia, ovvero tra Collio e Brda.
UNO ZIO SPECIALE PER IVAN SOSOL: FRANCO SOSOL (IL CARPINO)
«Lo zio (anche lui premiato dalla Guida 2025 per il Miglior Vino Orange/Macerato dell’anno, titolare dell’Azienda agricola Il Carpino di San Floriano del Collio, ndr) e il papà mi hanno trasmesso la passione per il vino e per il nostro territorio – spiega Ivan – e piano, piano ho iniziato a muovere i primi passi in autonomia. Sono convinto di aver fatto la scelta giusta, visto il risultato ottenuto e la crescita del numero di bottiglie in un periodo tutto sommato breve, a fronte delle richieste crescenti del mercato».
Ivan Sosol ha le idee chiare per il futuro: «Voglio puntare ancor più sulle varietà autoctone della zona, come Malvasia, Ribolla e Friulano – spiega – e non fare più di cinque vini per linea. Dal prossimo anno, infatti, farà il suo esordio sul mercato la seconda linea aziendale, che raggrupperà i vini macerati e andrà ad affiancarsi alla linea dei vini che potremmo definire freschi. Le prime prove sulla Ribolla sono molto promettenti».
MARIANO SOSOL: «IVAN HA SEGUITO IL RICHIAMO DELLA TERRA»
Non può che essere soddisfatto anche il papà, Mariano Sosol. «La scelta di Ivan di imbottigliare il frutto delle nostre vigne, a partire dal 2019, si è rivelata più che mai vincente. Del resto, la nostra famiglia ha sempre avuto le vigne e non abbiamo mai smesso di produrre uve. Pur essendo da 50 anni in questo ambiente, non è mai stata la mia attività principale, lavorando in banca. Per Ivan il discorso è diverso: ha voluto seguire il richiamo della terra e ha fatto benissimo. L’intenzione è quella di andare avanti, puntando sempre più sulla qualità del prodotto e non sulla quantità». Più che una promessa, una garanzia.
Azienda agricola Sosol Ivan
Località Lenzuolo Bianco, 4
34170 Gorizia (GO)
Tel. 3493433686
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.