Francia: distillazione per 200 milioni di litri di vino, Champagne compreso

Coldiretti: “Italia in ritardo, manca decreto applicativo per oltre 150 milioni di litri di prodotto”

Via libera alla distillazione del vino in Francia, Champagne compreso: 200 milioni di litri invenduti diventeranno gel disinfettante o bioetanolo. Un’operazione che sta comunque generando polemiche, con i distillatori che chiedono pagamenti in tempi stretti da parte di FranceAgriMer, il Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione francese. Denaro da girare poi ai viticoltori. Ma gli aiuti del governo, secondo rumors, non arriveranno prima della metà di ottobre 2020.

Significative, in particolare, le conseguenze di Covid-19 per il mondo dello Champagne. Le prospettive economiche vengono definite “estremamente degradate per l’anno 2020”, con un calo dei volumi dell’export stimato in circa 100 milioni di bottiglie e una possibile perdita di oltre 1,7 miliardi di euro di fatturato per le aziende. Nel 2019 sono state esportate 297 milioni di bottiglie, per la cifra record di 5,05 miliardi di euro.

“È molto probabile che questa crisi avrà effetti sullo Champagne per diversi anni – denuncia il Bureau – e per questo la situazione richiede l’adozione di misure eccezionali per preservare il tessuto economico di un’industria d’eccellenza francese che non può essere esternalizzata, che rappresenta 30 mila posti di lavoro e fino a 120 mila posti di lavoro stagionali durante la vendemmia, eseguita esclusivamente a mano”.

Tra le misure eccezionali, proprio la distillazione. “Un intervento finanziato dall’Unione Europea – commenta Coldiretti – per fronteggiare da un lato la carenza di alcool e dall’altro la profonda crisi del vino che ha toccato anche la Francia, con vendite praticamente dimezzate durante il lockdown per il Coronavirus“.

Se i viticoltori francesi potranno destinare alla distillazione sia vini comuni che quelli per le denominazioni di origine come lo Champagne, in Italia il provvedimento riguarda solo i vini comuni e viene accompagnato da interventi previsti dal Dl rilancio, come la vendemmia verde.

“Interventi importanti – denuncia la Coldiretti – sui quali si registra un pesante ritardo nell’attuazione a quasi due mesi dall’inizio della vendemmia quando sarà necessario aver già liberato posto per il vino nuovo nelle cantine”.

Quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) registrano un deciso calo dell’attività con un pericoloso allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

“A pesare – sottolinea la Coldiretti – è stata la chiusura forzata della ristorazione avvenuta in Italia e all’estero con un forte calo delle esportazioni dopo il record di 6,4 miliardi di euro nel 2019, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale. Ad essere colpita è stata soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in alberghi e ristoranti in tutto il mondo”.

In questo contesto, dopo le sollecitazioni della Coldiretti va rilevato il recente ’impegno assunto dal commissario Europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski in una riunione dei coordinatori dei gruppi politici della Commissione agricoltura dell’Europarlamento per mettere a punto misure di emergenza supplementari per i produttori di vino.

L’Italia con 46 milioni di ettolitri si classifica davanti la Francia come il principale produttore mondiale con circa il 70% della produzione destinato a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) e il restante 30% per i vini da tavola.

Sul territorio nazionale ci sono 567 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.

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