Matilde Poggi, presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha chiesto a Veronafiere lo slittamento al 2021 di Vinitaly 2020, in programma dal 14 al 17 giugno. La richiesta, presentata il 10 marzo durante il confronto tra Veronafiere e i presidenti di filiera, arriva per l’effettiva difficoltà delle cantine a conduzione familiare di essere fisicamente presenti nelle nuove date di giugno, periodo in cui il lavoro in vigna è tanto, ma anche per la situazione di emergenza Coronavirus (Covid-19) che coinvolge in questo momento non solo l’Italia, ma anche altri Stati europei e del resto del mondo.
Ben più ampio del 50%, dunque, il fronte dei no a Vinitaly 2020. Come anticipato nel primo pomeriggio da WineMag.it, la stessa Veronafiere avrebbe definito nel 30 marzo 2020 la deadline per prendere una decisione definitiva sullo slittamento dell’edizione annuale al 2021.
“Ci siamo confrontati internamente sulla questione di un Vinitaly a giugno – dichiara Matilde Poggi – e la maggioranza dei 220 vignaioli che avevano già dato adesione alla fiera si è detta favorevole ad uno slittamento al 2021″, continua Poggi –
“Fivi – aggiunge la presidente della Federazione – è stata l’unica associazione tra le presenti al confronto con Veronafiere che ha presentato questa posizione. Se, nonostante la nostra richiesta, Vinitaly 2020 verrà confermato, ci riserviamo di avviare un confronto con Veronafiere per valutare a fine emergenza i termini di una nostra eventuale partecipazione”.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.