Biotipo Nebbiolo Rosé, dal vigneto Mga Meruzzano di Treiso (350 m s.l.m.), impiantato nel 1995 con esposizione Sud-Ovest . Terreno calcareo-limoso e potatura corta a Guyot (8-9 gemme per ceppo). Densità di impianto di 4.500 piante per ettaro, con resa di 55 quintali (37 ettolitri). Ci sono casi in cui la carta d’identità del vigneto racconta il vino, ancor prima dell’etichetta e della bottiglia. Uno di questi è il Barbaresco Docg Cn_Centoundici di Orlando Abrigo.
Si tratta infatti di uno dei pochi “esemplari” di Barbaresco ottenuti dal biotipo Nebbiolo Rosé, in purezza. «Fino ad ora pochissimi produttori di Langa hanno deciso di utilizzare esclusivamente questo clone di Nebbiolo per ottenere un vino», spiega Giovanni Abrigo, dagli anni Ottanta al timone dell’azienda fondata dal padre Orlando, a Treiso d’Alba (CN).
Rispetto al più diffuso Lampià, infatti, la sottovarietà che dà vita a Cn_Centoundici non riesce a conferire al vino un colore particolarmente intenso, quanto sfumature più trasparenti, e quindi si è sempre preferito unirlo in blend».
LA VINIFICAZIONE DI CN_CENTOUNDICI
Dalla valorizzazione del vigneto alla massima attenzione in vinificazione, il passo è breve. Tutto inizia dalla pigiatura soffice delle uve Nebbiolo Rosé, con macerazione sulle bucce per circa 35/40 giorni in legno, a cappello sommerso.
Dopo alla svinatura il vino svolge la fermentazione malolattica in tonneaux (un quarto di legno nuovo), continuando negli stessi l’affinamento per altri 15 mesi. L’obiettivo? Mantenere la freschezza e l’eleganza tipiche del Barbaresco da Nebbiolo Rosé.
Imbottigliato nel mese di agosto, il Barbaresco Cn_Centoundici affina ulteriormente per un minimo di 6 mesi in bottiglia, prima della commercializzazione. «L’aromaticità di questo Nebbiolo – garanrtisce Giovanni Abrigo – è molto fine ed elegante. La struttura è meno potente perché dotata di tannini più sottili, in grado di far emergere il lato più minerale e fresco di questo nobile vitigno.
«UN BARBARESCO VERSATILE E LONGEVO»
Il Nebbiolo Rosé è presente per un 5% all’interno dei vigneti della cantina Orlando Abrigo. Ed è sempre stato vinificato separatamente. «Lo studiamo da tempo – spiega il vignaiolo di Treiso d’Alba – poiché tutte le parcelle dei nostri cru vengono vinificate singolarmente. È stato naturale, dunque, comprendere e apprezzare i suoi indiscussi pregi negli anni. Abbiamo quindi pensato fosse arrivato il momento di imbottigliarlo separatamente, dando origine ad una nuova etichetta».
Il tutto senza rinunciare alla caratteristiche primaria del vino rosso “fratello” del Barolo: la longevità. «È un Barbaresco delicato e suadente, verticale e fine – conclude Giovanni Abrigo – che riesce ad essere molto godibile e versatile a tavola già in gioventù. Al contempo, Cn_Centoundici 2018 ha tutte le doti per poter evolvere, come da tradizione di questa denominazione, con il passare degli anni».
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