Il Consorzio Albeisa avrebbe intenzione di intentare una causa legale contro l’associazione Albugnano 549. La bottiglia con la scritta in rilievo utilizzata dai produttori del Monferrato sarebbe troppo simile a quella adottata dall’Unione Produttori Vini Albesi. Tanto da poter «confondere i consumatori», in particolare per le tre identiche lettere iniziali (“ALB-eisa” – “ALB-ugnano 549”).
Secondo indiscrezioni di winemag.it, i legali del Consorzio Albeisa avrebbero inviato una diffida all’associazione albugnanese presieduta da Andrea Pirollo. La richiesta sarebbe quella di ritirare dal mercato le bottiglie di vetro con la scritta in rilievo “Albugnano 549” (vendemmia 2017 e, in parte, 2018). E distruggere le bottiglie già forgiate.
Tra i due gruppi di produttori non ci sarebbero stati contatti preliminari, per tentare una mediazione. La diffida da parte del Consorzio albese guidato per il secondo mandato consecutivo da Marina Marcarino sarebbe giunta ad Albugnano come un fulmine a ciel sereno.
DAVIDE E GOLIA: L’ALBEISA CONTRO ALBUGNANO
In termini numerici, la “guerra del vetro” in salsa piemontese vede contrapposti i 300 produttori che utilizzano la bottiglia Albeisa e i 14 soci dell’associazione Albugnano 549, tra cui figura una cooperativa. Diciotto milioni di bottiglie nelle Langhe, contro le 90 mila degli astigiani (dato relativo alla vendemmia 2021).
Il fornitore della bottiglia è lo stesso, ovvero le ex Vetrerie Italiane di Dego (SV), oggi Saint-Gobain Vetri, a cui i produttori del Monferrato si sono rivolti sin dal 2017, prima vendemmia del nuovo corso dei vini base Nebbiolo dell’Albugnano Doc.
Il progetto della bottiglia sarebbe costato circa 6 mila euro all’associazione guidata da Andrea Pirollo. Difficile dunque che rinunci, senza provare a difendere uno degli elementi distintivi del packaging e del territorio. Tra le opzioni alternative c’è però il solo utilizzo del logo circolare dell’associazione, sul modello del “veliero” del Buttafuoco storico dell’Oltrepò pavese.
BOTTIGLIA ALBEISA MA NON SOLO: PIEMONTE IN SUBBUSGLIO
D’altro canto, i produttori delle Langhe rivendicano la storicità dell’utilizzo dell’Albeisa, resa unica proprio dalla scritta in rilievo. Il prototipo risale al ‘700 ed è tornato in voga nel 1973, su iniziativa di 16 produttori albesi, ispirati da Renato Ratti.
Più in generale, la “guerra del vetro” in corso tra il Consorzio Albeisa e l’associazione Albugnano 549 è solo l’ultimo degli scossoni che interessa il Piemonte, tra il finire del 2021 e l’inizio del 2022. Una regione già in subbuglio per il terremoto Piemonte Land of Wine.
In sordina le manovre interne alla Fivi per il futuro presidente nazionale dei Vignaioli indipendenti che, secondo rumors raccolti da winemag.it, potrebbe essere proprio piemontese. Tra i candidati più papabili Walter Massa, riavvicinatosi alla Federazione dopo un periodo di distacco.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.