La lotta alle contraffazioni e al falso Made in Italy deve rimanere una priorità. Un lavoro importante e molto oneroso che i Consorzi di tutela delle indicazioni geografiche stanno svolgendo con grande attenzione, e che deve essere riconosciuto anche in legge di Bilancio in termini di aiuti ai consorzi e alle organizzazioni di rappresentanza per la lotta all’Italian Sounding.
A sottolinearlo è Origin Italia (l’associazione italiana consorzi indicazioni geografiche), dopo che per errore – prontamente riconosciuto dal Ministero dello Sviluppo economico – gli aiuti ai Consorzi, ma anche la stessa definizione di “Italian Sounding” erano spariti dalla legge di bilancio.
Il settore delle Dop e Igp vale 16,2 miliardi di euro, di cui 9 miliardi provenienti dall’export, a fronte di un valore del falso made in Italy agroalimentare di 100 miliardi di euro.
È necessaria una maggiore attenzione al comparto del sistema dei controlli – sottolinea il presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi – per cui accogliamo positivamente la revisione di quell’articolo in quanto errato. Un sostegno ai Consorzi è infatti fondamentale, considerando gli investimenti attivati per l’attività di controllo e tutela giuridica in tutto il mondo per proteggere il Made in Italy, attraverso la protezione delle singole produzioni IG”.
Secondo Origin Italia servono aiuti concreti attraverso misure ad hoc correlate agli investimenti di tutela e lotta all’Italian Sounding, che i Consorzi hanno già sostenuto con risorse completamente proprie. Sostegni quanto mai necessari in questa fase emergenziale causata dal Covid, in cui le Indicazioni Geografiche hanno dovuto fare i conti con le ripetute chiusure del canale Horeca in Italia e nel mondo e contrazione dei consumi.
“Anche in legge di bilancio – aggiunge Baldrighi – va quindi riconosciuto il lavoro di contrasto all’Italian Sounding ed il ruolo che i Consorzi svolgono in questo ambito, rappresentando il principale strumento di contrasto alle contraffazioni delle produzioni italiane nel mondo”.
Origin Italia ricorda di tenere in considerazione – nelle correzioni all’art.23 del ddl bilancio – il ruolo ben definito dei Consorzi e ciò che per loro natura e per i grandi investimenti messi in campo, già svolgono.
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