*EDITORIALE* – The Spirit Milano si nasconde. Non fa rumore. Capisci solo quando entri il senso di quel portone nero, schivo. Una nota muta, nel frastuono di una metropoli dove vince chi fa più rumore.
Pare l’ingresso di una cattedrale. La luce fluo traspare mistica e delicata, da tre oblò. Salire a bordo è come farsi prendere per mano da una persona di cui ti fidi, dopo aver chiuso gli occhi. Una persona che hai appena incontrato, ma che sembra conoscerti da una vita.
È il richiamo infallibile e minimal di un locale che mi ha completamente stregato. Fuori, dentro. E dietro al bancone. Da martedì 16 ottobre sarà disponibile la nuova drink list. Saprà “di inverno e azzardo”, anticipa il fondatore Fabio Bacchi.
Nell’attesa, ieri sera ho viaggiato su quella barca. Sono stato in Veneto, ad assaggiate la Grappa più delicata e avvolgente che io abbia mai provato (non a caso utilizzata dai migliori mixologist).
Sono stato in Spagna e da lì ho preso un altro volo, per il Messico del Mezcal. In sottofondo le parole dei preparatissimi barman, pronti a cullare i drink con le loro spiegazioni precise, comprensibili anche da un neofita dei distillati come me.
Ieri sera ho scoperto che per prendere l’aereo, a Milano, non serve fare il check-in. Ma solo sedersi al bancone del locale giusto. Chiedere ai comandanti la destinazione. E godersi il viaggio. Ovunque ti porti.
THE SPIRIT MILANO
VIA PIACENZA 15
MILANO
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia.