MONTALCINO – “Una volta c’erano artisti come Michelangelo e Giotto, e i contadini facevano il vino: questi geni oggi non ci sono più e hanno lasciato il posto a sedicenti artisti”. Così, nella sua lectio magistralis “Un’annata ad opera d’arte” il critico d’arte Vittorio Sgarbi, ha aperto oggi a Montalcino la 4 giorni di Benvenuto Brunello, dedicata al grande rosso toscano e all’annata 2015.
“Per contro – ha aggiunto Vittorio Sgarbi a Montalcino – troviamo l’arte tra i produttori di vino, in una sorta di evoluzione psicologica e culturale di valori normalmente riferiti solo all’arte, ora espressi in maniera equipollente dal mondo del vino. Certi nostri prodotti sono universali e rappresentano un’unica identità di civiltà e di cultura”.
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