È morto Nereo Bressan , all’età di 92 anni. Il figlio Fulvio Bressan lo ricorda sui social con un messaggio accorato. «Oggi è mancato Nereo Bressan, oggi uno dei leoni non c’è più… Vai Re dei Vigneti… Che il tuo ruggito risuoni nei vigneti celesti», si legge sui social del vignaiolo friulano. Quella dei Bressan, come ha sempre ricordato la famiglia di «mastri vinai» di Farra d’Isonzo (Gorizia), è una storia «fatta di nomi propri». Il primo è quello del capostipite Giacomo Bressan, classe 1726, che dette inizio alla produzione di vini. Col passare dei decenni le proprietà si frazionano. Ma a risollevare le sorti ci pensa il Nereo Bressan, nato il 26 luglio 1932.
ADDIO A NEREO BRESSAN, VIGNAIOLO E FONDATORE DEL CONSORZIO COLLIO
Una figura che si rivelerà di capitale importanza per il rilancio del marchio Bressan Mastri Vinai, negli anni divenuto simbolo di quell’angolo del Friuli Venezia Giulia in cui il Collio degrada nella valle del fiume Isonzo. Dal suo matrimonio con Paolina Spessot, di un anno più giovane, nasce Fulvio Bressan, oggi alla guida dell’azienda accanto alla moglie Jelena Misina e al figlio Emanuele Bressan, classe 2001. Successi non solo all’interno dell’azienda famigliare per Nereo Bressan. Quello di oggi è l’addio a uno dei fondatori del Consorzio di Tutela Vini del Collio, nel 1964. Di lui continuerà a parlare ogni goccia del “Pignol Nereo 1997“, vino dedicato proprio al vignaiolo scomparso oggi, venduto solo in formato magnum. E nella notte rinascono pallide tracce di carrarecce che vanno verso il passato, percorrendo l’antico asse viario romano che porta ai confini più orientali dell’impero a “FARRA d’ISONZO (Gorizia)” in una terra di leggenda e di lavoro che ferma nel tempo, colline, dove il verde vive e contrasta con la roccia arida, dove c’è una storia in ogni fiore, in ogni vite.https://bressanwines.com/it/
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.